Torino e l’indispensabile sfida della raccolta differenziata

Il rispetto dell’ambiente è una responsabilità che ormai nessuno, né le generazioni di oggi né quelle che erediteranno il pianeta domani, può permettersi di rimandare. La sfida è chiara: dobbiamo ridurre al minimo i rifiuti indifferenziati e imparare a riconoscere il valore di ciò che gettiamo, separandolo nei contenitori giusti.

Torino ha raccolto questa sfida scegliendo la strada della raccolta porta a porta, che non è soltanto un sistema di smaltimento, ma un segno di responsabilità condivisa e di impegno collettivo. Al posto dei cassonetti anonimi lungo le strade, ci sono bidoni colorati che entrano nei cortili e sui pianerottoli e diventano parte della vita di ogni cittadino. La novità? Entro la fine del 2025, con l’introduzione di quest’iniziativa nel quartiere Vanchiglia, tutta Torino sarà coinvolta nel nuovo ciclo di raccolta differenziata.

Mascotte di Amiat che accompagna le iniziative di comunicazione e sensibilizzazione ambientale – Crediti immagine: https://www.acomeambiente.org/

Perché differenziare? Un gesto locale per un obiettivo globale

La raccolta differenziata porta a porta non è solo una questione di efficienza urbana: è uno strumento concreto per realizzare l’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che invita a “garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”. Questo obiettivo promuove l’uso responsabile delle risorse, la riduzione degli sprechi e la transizione verso un’economia circolare. In questo quadro, il porta a porta rappresenta una svolta perché migliora la qualità dei materiali raccolti, riduce gli errori di conferimento e responsabilizza i cittadini, trasformando il gesto del “buttare via” in un atto consapevole.

Ogni bidone, ogni sacchetto e ogni cortile diventano parte di un sistema che punta a ottenere di più con meno risorse. Torino, in questo modo, contribuisce al cambiamento globale e punta a raggiungere gli obiettivi europei sul riciclo e sulla gestione sostenibile dei rifiuti.

Un po’ di storia: come siamo partiti?

Fino agli anni ’40 la gestione dei rifiuti a Torino era affidata a famiglie che portavano gli scarti nelle cascine, selezionando ciò che poteva essere riutilizzato e persino allevando maiali con gli avanzi. Solo nel 1945 la Città assunse la responsabilità diretta della nettezza urbana, avviando un processo di modernizzazione, che negli anni ’60 portò alla nascita dell’Azienda Municipale Raccolta Rifiuti.

Da quel momento, il percorso della raccolta differenziata a Torino è stato segnato da continue innovazioni: dagli ecocentri introdotti negli anni ’90, alla nascita di Amiat, passando per le campagne di sensibilizzazione, fino all’avvio del porta a porta nei primi anni 2000. Oggi, tra bidoni condominiali e isole ecologiche, la raccolta è parte integrante della vita urbana.

Torino e i diversi volti della raccolta differenziata

La consegna dei nuovi bidoni in Vanchiglia (Novembre 2025).
Crediti foto: Barbara Ferrari

Dal 2003, Torino ha cominciato a sostituire i tradizionali cassonetti stradali con un sistema di raccolta porta a porta, più discreto ed efficace. I grandi contenitori lungo le vie hanno lasciato a mano a mano spazio a bidoni con ruote di dimensioni ridotte, collocati nei cortili o nelle pertinenze condominiali, con modalità operative flessibili, pensate per adattarsi alle caratteristiche della città.

Dal 2019, in alcune aree della città, è stato introdotto un modello alternativo: le ecoisole. Si tratta di postazioni smart su suolo pubblico, ciascuna dedicata a una via o a un condominio, accessibili tramite tessera elettronica. Ogni ecoisola raccoglie vetro, metalli, plastica, organico e non recuperabile.

La carta, invece, viene raccolta porta a porta dalla Cooperativa Arcobaleno attraverso il servizio Cartesio, nato nel 1993 grazie a Legambiente e al Gruppo Abele. Il progetto è stato pensato per raccogliere giornali, quaderni, volantini e archivi dismessi, contribuendo non solo al riciclo ma anche all’inclusione sociale. Negli anni, Cartesio ha ampliato la sua attività, generando occupazione e rafforzando il legame che esiste tra sostenibilità e comunità.

Vanchiglia: il tassello finale

A novembre 2025, la raccolta porta a porta è arrivata anche nel quartiere Vanchiglia, l’area compresa tra corso Regina Margherita, corso San Maurizio e lungo Po Machiavelli, che coinvolge circa 10.000 utenze. Le comunicazioni ai residenti sono partite a fine settembre, seguite a ottobre dalla distribuzione dello starter kit comprensivo di manuale informativo. A novembre sono stati consegnati i contenitori dedicati alle utenze domestiche e commerciali, posizionati nei cortili interni dei condomini, ove possibile, e via via rimossi i precedenti cassonetti stradali.

Per Vanchiglia è stata adottata una modalità mista: vetro, plastica e metalli continuano a essere raccolti nei cassonetti stradali, mentre organico, carta e indifferenziato vengono gestiti tramite bidoni condominiali. La scelta della modalità mista si adatta bene alle caratteristiche del quartiere, con le sue strade strette e i suoi cortili, in cui un sistema integrale sarebbe stato difficile da applicare. L’intero processo sarà a regime in Vanchiglia entro l’inizio del 2026.

Si tratta di un’iniziativa importante: con Vanchiglia, il porta a porta ha raggiunto tutti i quartieri della città.

Cosa si dice in Vanchiglia

Proteste dei cittadini in Vanchiglia contro il disordine dei sacchetti lasciati per strada (Novembre 2025).
Crediti foto: Barbara Ferrari

L’arrivo del porta a porta ha suscitato ovviamente reazioni diverse tra i residenti. Alcuni temono il disordine che ne può nascere, tra sporcizia e sacchetti differenziati nel modo sbagliato o gettati lungo le strade. Altri segnalano criticità legate all’igiene dei bidoni condominiali, soprattutto nei mesi più caldi. Molti residenti, tra cui i proprietari di cani, chiedono più cestini stradali per raccogliere (anche) le deiezioni e mantenere pulite le strade.

Accanto alle critiche, emerge la vocazione ecologista: in molti apprezzano l’impegno dell’amministrazione per una gestione più sostenibile dei rifiuti. Per loro, il porta a porta e le ecoisole non sono solo strumenti pratici, ma segnali concreti di una Torino che investe nel futuro, si avvicina agli obiettivi europei e promuove una cultura condivisa di responsabilità ambientale.

Torino laboratorio di sostenibilità: l’avventura comincia

La sfida non si misura soltanto nei numeri, ma nei gesti quotidiani. Separare i sacchetti e usare bene i bidoni significa partecipare a un futuro comune. Torino, città di storia e trasformazioni, può farsi laboratorio di sostenibilità, se i suoi cittadini scelgono di partecipare a questa nuova avventura con convinzione. Resta aperta una domanda: sapremo trasformare un dovere in abitudine e un’abitudine in cultura?

Barbara Ferrari

Fonti

Amiat, Servizi di raccolta differenziata, ultima consultazione: 7 dicembre 2025, link: https://amiat.it/i-nostri-servizi/servizi-di-raccolta-differenziata.html

Amiat, Un percorso lungo 50 anni, ultima consultazione: 7 dicembre 2025, link: https://amiat.it/chi-siamo/la-nostra-storia.html

Comune di Torino, Comunicati Stampa, Raccolta differenziata, in autunno un nuovo sistema a Vanchiglia, data aggiornamento 18 settembre 2025, ultima consultazione: 7 dicembre 2025, link: https://comunicatistampa.comune.torino.it/2025/09/raccolta-differenziata-in-autunno-un-nuovo-sistema-a-vanchiglia-con-il-quartiere-della-circoscrizione-7-si-completa-la-riorganizzazione-del-servizio-in-tutta-la-citta

Cooperativa Arcobaleno, Come riciclare la carta a Torino?, ultima consultazione: 7 dicembre 2025, link: https://cooparcobaleno.net/servizi/cartesio/

European Union, EUR-Lex Access to European Union law, Normativa dell’Unione europea sulla gestione dei rifiuti, data di aggiornamento 18 febbraio 2024, ultima consultazione: 7 dicembre 2025, link: https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/eu-waste-management-law.html

Nazioni Unite, Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, Agenda 2030 – Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo, data di pubblicazione: 14 marzo 2019, ultima consultazione: 7 dicembre 2025, link: https://unric.org/it/obiettivo-12-garantire-modelli-sostenibili-di-produzione-e-di-consumo/

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