L’obiettivo di 1,5 °C pare ormai un ricordo e i negoziati internazionali per rallentare il riscaldamento climatico procedono ancora con il freno a mano tirato. Tutti gli occhi sono adesso puntati sulla prossima Conferenza sul clima di Belém: con quali presupposti ci avviciniamo alla COP30?
In questo articolo Serena Savarese ripercorre i risultati dell’ultima tappa negoziale, la cosiddetta miniCOP di Bonn dello scorso giugno, per permetterci di arrivare preparati all’appuntamento di novembre. Leggi per scoprirne di più.
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Il sacro rapporto tra uomo e natura
Uomo e natura sono strettamente collegati fra loro e capaci di influenzarsi a vicenda. Scienziati, filosofi e teologi si sono interrogati su questa complessa relazione e su come possa essere rispettosamente mantenuta. A spianare la strada è stato Papa Francesco, che nel 2015 ha emanato l’Enciclica “Laudato sì”, prima nel suo genere, poiché rivolta all’ambiente e alla sua salvaguardia. I cristiani, tuttavia, non sono gli unici che hanno preso posizione. Ci interroghiamo, dunque, su come le altre religioni possano interpretare il rapporto uomo – natura.
Ce ne parla nel suo articolo la nostra redattrice Noemi Ferro (@noe.fe).
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Le piante nell’era dei cambiamenti climatici
La maggior parte delle segnalazioni che ci giungono in ambito naturalistico riguardo l’ingombrante tema dei cambiamenti climatici considerano per lo più gli animali e i loro ecosistemi. Tuttavia, anche le piante risentono delle ormai evidenti alterazioni climatiche, ma le parole spese in merito sono rare. La volontà di conoscere ciò che ci circonda, e ci sembra così diverso da noi, potrebbe aiutarci a una migliore salvaguardia del nostro territorio.
Ce ne parla nel suo articolo Noemi Ferro (@noe.fe)
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Slam for the Future: poesie sui cambiamenti climatici.
Si è concluso pochi giorni fa “Slam for the Future”, il workshop tenutosi presso l’Orto Botanico di Torino (@ortobotanicotorino) organizzato da @unito, @frida.unito e da @cuammpiemonte.
Nel nostro nuovo articolo @ale_santoni ci parla di questa splendida iniziativa incentrata sui cambiamenti climatici, ma soprattutto sulla loro narrazione attraverso la poesia. Assieme a Chiara Di Benedetto (@lachiarezza) e Lorenzo Maragoni (@lorenzo.maragoni) il gruppo di ragazzə che ha partecipato al progetto ha realizzato degli splendidi componimenti poetici che saranno letti durante la “Notte dei Ricercatori” (@unight.project).
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Verso il punto di non ritorno: relazione tra politica e ambiente.
Come abbiamo potuto appurare dalle recenti vicende che hanno scosso direttamente il nostro Paese, stiamo attraversando un periodo decisamente critico in termini di cambiamento climatico. La nostra redattrice, Alessia Dotta, ci spiega quanto l’azione politica e la cooperazione a livello internazionale sia essenziale per una tutela ambientale adeguata all’attuale contesto storico, caratterizzato da un’intensa industrializzazione e, di conseguenza, da un’inquinamento senza precedenti.
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Piemonte: l’allarme siccità e il paradosso delle grandi opere inutili
Il Piemonte è la regione d’Italia più colpita dalla siccità. Se il 2022 è stato per la nostra regione il peggiore anno sotto il profilo idrologico degli ultimi 65, il 2023 non sembra prospettarsi migliore: in 36 comuni della provincia di Novara, è stato annunciato il razionamento idrico; nel Cuneese oltre settanta città vengono rifornite d’acqua con le autobotti; vicino a Torino la Smat trivella per cercare l’acqua. Dobbiamo agire in fretta se non vogliamo che il Piemonte resti a secco. Quale ruolo giocano in questo contesto le grandi opere del Tav e dello Ski Dome di Cesana? Ce ne parla la nostra redattrice Micol Cottino (@_micol.03).
E se le prossime estati fossero calde quanto questa?
L’estate 2022 è stata più volte descritta come una delle più calde mai registrate, raggiungendo temperature massime toccate solo vent’anni fa, nel 2022.
Di fronte alla crisi climatica a cui stiamo assistendo, però, una domanda sorge spontanea: e se quella di quest’anno non fosse un’eccezione, ma la prima di una unga serie di estati “da record”?
Ghiaccio ultima fermata
A fine febbraio, mentre l’Europa vedeva scoppiare una guerra, giungeva sommessa la notizia che il ghiaccio antartico aveva raggiunto la sua minima estensione da quando sono iniziate le misurazioni. Non si può dire che la notizia sia giunta inaspettata: l’Antartide è un ottimo indicatore della salute del Pianeta, ed è chiaro e sotto gli occhi di tutti che la Terra è malata.
Ce ne parla il nostro redattore Davide Borchia.
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COP26: Codice rosso
Dopo quasi due settimane di negoziati, il 12 novembre si è chiusa definitivamente la COP26 con un bilancio a dir poco controverso. Se da una parte gli accordi e gli impegni presi sono stati tanti, dall’altra nessuno si è detto completamente soddisfatto, né i leader né tantomeno gli attivisti. Dopo essere stata rimandata di un anno a causa della pandemia, le aspettative su questa COP26 erano tante, ma davvero si è trattato il cambiamento climatico come un problema da “codice rosso”? Ce ne parla Marta Fornacini nel suo nuovo articolo.
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Osservatorio Artico: intervista
Perché è importante per l’Italia tenere gli occhi puntati sull’Artico e i Paesi limitrofi? Perché abbandonare il petrolio è una mossa accattivante, ma stiamo impiegando così tanto a realizzarla? Anna Franzutti ha intervistato Leonardo Parigi per parlare di questo ed altro. Leonardo è laureato in scienze internazionali ed è fondatore di Osservatorio Artico, che si occupa di espandere a livello italiano la conoscenza sul tema Artico sotto i diversi aspetti che caratterizzano un territorio.
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