Il 15 febbraio 2023 il Senato fa passare il decreto legge ‘ Milleproroghe’ e, con il voto alla Camera del 23 febbraio 2023, l’intervento normativo viene approvato definitivamente al Parlamento — con 198 voti favorevoli, 128 contrati e 3 astenuti, il governo aveva ottenuto la fiducia della Camera al testo, consentendo di ultimare l’iter per la sua approvazione — e viene convertito in Legge.
Che cos’ è il decreto Milleproroghe?
Innanzitutto, il termine ‘milleproroghe’ deriva dall’esigenza di voler trattare, con un solo atto, una serie di misure — in materia di fisco, giustizia, cultura, lavoro e politiche sociali — che altrimenti dovrebbero essere risolte separatamente l’una dall’altra: il decreto legge viene emanato dal Governo solitamente una volta all’anno e il contenuto effettivo di tale procedura prevede appunto la proroga di scadenze, il rinvio dell’entrata in vigore di alcune disposizioni e l’introduzione di nuove misure (esempio famigerato del decreto 2022 è sicuramente l’introduzione del cosiddetto ‘bonus psicologico’ post-Covid, a seguito di un emendamento approvato alla Camera).
Nel provvedimento vengono inclusi sostanziali differimenti come quello dell’operatività del Fondo nuove Competenze, quello delle misure necessarie per richiedere il bonus prima casa, dei termini per lo smart working per i lavoratori fragili, della stabilizzazione del personale di enti pubblici di ricerca e molto altro ancora.
Sergio Mattarella, però, ha “firmato con riserva” il nuovo decreto legge 2023, in quanto, secondo quest’ultimo, sarebbe stato un atteggiamento irresponsabile rimandare alla discussione del Parlamento un decreto a pochi giorni dalla scadenza, determinando così incertezza e disorientamento nelle pubbliche amministrazioni e nei destinatari delle norme a causa del principio della retroattività.
Nonostante l’approvazione effettiva, la formula del gergo politico-istituzionale ‘con riserva’ ha un’accezione strumentale riguardo la questione contemplata: l’inquilino del Quirinale vuole specificamente sottolineare, tramite una lettera che vede come destinatario lo stesso esecutivo in vigore, le plurime perplessità riguardo al Milleproroghe proposto dal governo Meloni.
La missiva è stata inviata al Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, al Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, sottolineandone le tematiche salienti da prendere in disamina.
Forti titubanze riguardano le concessioni balneari, in quanto lo stesso Mattarella spiega come la correzione delle norme è necessaria per evitare problemi e impugnazioni con l’Unione europea, il Consiglio di Stato, enti locali e non solo. La massima carica dello Stato, infine, si espone anche sulla tematica relativa all’abuso dell’adozione di norme d’urgenza, auspicando la collaborazione del Governo a non legiferare solo ed esclusivamente tramite decreti-legge, boicottando così l’intero iter parlamentare: la circostanza per cui i decreti-legge siano effettivamente da tempo divenuti lo strumento prevalente attraverso il quale gli esecutivi stessi esercitano l’iniziativa legislativa è del tutto attuale e veritiera . Come peraltro assicurato dal Presidente del Consiglio recentemente, Mattarella si attende un’inversione di tendenza, consentendo così l’approvazione in tempi ragionevoli dei disegni di legge ordinaria.
Alessia Dotta
