Dopo quattro variopinte stagioni si chiude l’ultimo capitolo di una delle teen comedy più amate di Netflix! Ma non preoccupatevi, nessuno spoiler è incluso in questo articolo.
Sex Education ha debuttato con la sua prima stagione nel gennaio del 2019, quando ancora non si parlava di covid (fa strano vero?), ed è da subito diventata una delle serie di punta della piattaforma. La serie non si è mai limitata a spiegare agli adolescenti cos’è il sesso, ma ci ha insegnato a vivere sessualità e unicità in un modo totalmente nuovo, che riesce ad arrivare come l’educazione sessuale canonica -mitologico animale- non era mai riuscita a fare.
Trattando in modo alternativo tematiche difficili come inclusione, disabilità e sessualità, la serie è riuscita a tenere incollati allo schermo più di 40 milioni di utenti in giro per il mondo. Otis e sua madre Jean, Maeve e la solitudine di una roulotte, Eric e la sua identità in trasformazione hanno accompagnato giovani e meno giovani verso una riflessione profonda su temi sempre più attuali. Sarebbe stato facile banalizzare argomenti come identità di genere e sessualità; al contrario, questa serie è riuscita a parlare di inclusione abbracciandone la complessità e i limiti. In questa attesissima quarta stagione cresce il numero dei personaggi, e contemporaneamente si amplia anche lo spettro delle tematiche; una per tutte la transizione del personaggio di Cal e le difficoltà che questa porta con sé. Altri due temi profondi introdotti durante l’ultima stagione della serie sono quello della depressione postpartum che affligge Jean, la madre di Otis, e quello delle molestie di cui è stata vittima Aimee nella stagione precedente e l’incomunicabilità del dolore e della paura che sente crescere dentro di sé.
Dopo la chiusura della scuola di Moordale nella stagione precedente, Eric, Otis, Aimee e gli altri personaggi principali della serie approdano all’istituto Cavendish. La nuova scuola sembra essere totalmente diversa da ciò a cui i personaggi erano abituati: si presenta come aperta e attenta alla diversità. Come abbiamo già detto però, uno dei grandi meriti di questa serie è quello di essere riuscita a rappresentare una realtà complessa come quella della società moderna con i suoi limiti. In una scuola super inclusiva come l’istituto Cavendish nessuno ha ritenuto indispensabile che ci fosse un ascensore efficiente per permettere ad Isaac, che si trova sulla sedia a rotelle, di muoversi liberamente all’interno della struttura.
L’ultima stagione mette un punto a questa serie. Nonostante il successo in continua crescita, infatti, l’autrice (Laurie Nunn) ha affermato che era giunto il momento di dare un finale alle storie di Maeve, Otis, Jean, Adam ed Eric, per permettere a questi personaggi di continuare a vivere ed evolversi nel cuore dei milioni di ragazzi che, in giro per il mondo, si erano appassionati alle loro vicende, senza rovinare ciò che di buono avevano rappresentato.
Sex Education 4 ci dice addio con una grande lezione: diventare adulti è doloroso ed è normale che i cambiamenti siano fonte di insicurezza. Questi ultimi otto episodi sono un gradito regalo d’addio, poiché racchiudono al loro interno il senso di incomprensione di un’intera generazione: la nostra. Ritroviamo i personaggi che ci hanno accompagnato nelle tre precedenti stagioni maturati, in un connubio tra problemi comuni e problemi personali, che li rende ancora più vicini agli spettatori che si trovano dall’altra parte dello schermo.
Jessica Pons
Fonte immagini: https://glamour.com/story/sex-education-season-4-everything-we-know-news-trailers-release-date
