Sono state numerose le proteste da parte di studenti e docenti, negli ultimi tempi, per manifestare dissenso verso l’attuale situazione dell’istruzione italiana. Problemi regressi sommati alla nuova riforma agitano infatti il corpo studentesco, spingendolo ad attivarsi per cercare di cambiare le cose. Naturalmente la risposta dei dirigenti non si è fatta attendere, anche attraverso vari provvedimenti disciplinari.
La recente riforma:
La nuova riforma Valditara, in atto da settembre e che dovrebbe ricevere definitiva approvazione entro fine febbraio, modifica svariati punti dell’istruzione italiana, tra cui:
Comportamento: chi, nelle superiori, alla fine dell’anno scolastico si ritroverà il 6 in comportamento avrà il debito in condotta, il quale dovrà essere recuperato redigendo un elaborato su tematiche civiche, e presentandolo poi a settembre a colloquio. Dalla valutazione positiva o negativa dipenderà l’accesso all’anno successivo o la bocciatura. Nel caso il debito sia preso in quinta superiore, lo studente potrà accedere all’esame di Stato, ma dovrà redigere un elaborato riguardo a tematiche di cittadinanza, per poi presentarlo durante l’esame. Solamente gli studenti che prenderanno 9 o 10 in condotta avranno diritto al numero massimo di crediti scolastici. L’insufficienza in comportamento comporterà la bocciatura diretta. Alle medie il voto numerico prende il posto del giudizio descrittivo.
Sospensioni: le sospensioni non potranno durare più di 15 giorni. Per periodi di sospensione fino a 2 giorni, lo studente sospeso dovrà redigere un elaborato sul proprio comportamento, nel quale trattare tematiche civiche. In caso di sospensioni più lunghe il Consiglio di classe dovrà decidere se l’alunno debba svolgere o meno attività di cittadinanza solidale (lavori socialmente utili) presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche, da continuare se necessario anche dopo il rientro a scuola.
Modello 4+2: a questo modello potranno partecipare, tramite candidatura, al massimo solo il 30% degli istituti tecnici e professionali di ogni regione; i licei non vengono presi in considerazione in questa sperimentazione. Gli anni di percorso ordinario negli ITIS ed IPSIA passano da 5 a 4, in seguito ai quali bisognerà seguire un percorso formativo in uno degli ITS Academy (coerenti col proprio percorso di studi) dalla durata di 2 anni. Vengono aumentate le ore di PCTO, da 210 a 400: quest’ultimo verrà fatto partire dalla seconda superiore, mandando gli studenti a svolgere uno stage non retribuito in fabbrica. Si punta ad aumentare anche il numero di contratti di apprendistato e accordi con le aziende. Le materie di base, come matematica ed italiano, vengono rafforzate a discapito delle altre (le quali oltretutto subiranno anche un accorciamento del programma dovuto alla durata minore del percorso). Verrano tenute anche lezioni e laboratori da parte di “soggetti provenienti dai settori delle imprese e delle professioni” per consolidare meglio il sapere in vista di un domani lavorativo.
Le mobilitazioni degli studenti:
Licei come il Virgilio ed il Tasso di Roma, oppure l’istituto Barozzi di Modena, sono finiti al centro dei riflettori dei media italiani. Secondo i collettivi di studenti che hanno protestato e occupato i vari istituti, le problematiche dell’istruzione rimangono tante: dalla mancanza di fondi, alla carenza di personale (magari anche presente ma inadeguato a svolgere la propria mansione), alla mancata introduzione dell’educazione sessuale nel programma di studi, oltre che all’irrisolta questione dell’alternanza scuola-lavoro, la quale in alcuni casi si dimostra pericolosa per la salute degli stessi studenti. Per non parlare dell’edilizia scolastica, spesso fatiscente. Alcuni alunni hanno poi anche proposto di introdurre, in ogni scuola, una sezione sperimentale senza voti per diminuire la competitività. Tuttavia, molto spesso gli studenti esprimono paura nel protestare, per tutte le ripercussioni che il gesto potrebbe avere sul loro voto in condotta, e quindi sulla possibilità di perdere l’anno scolastico.
La risposta dei dirigenti:
Le risposte delle scuole italiane non si sono fatte attendere: sono più di 700 gli alunni che hanno ricevuto dai 5 ai 15 giorni di sospensione. Questa è per esempio la sorte di Damiano Cassanelli, giovane studente rappresentante di istituto del Barozzi di Modena che si è visto catapultato al centro del dibattito sull’istruzione. Il giovane, durante una delle proteste, avrebbe espresso la propria opinione rispondendo alle domande della Gazzetta Di Modena, e a causa di questo, ad oggi rischierebbe 12 giorni di sospensione, oltre che l’accusa di aver infangato il nome della scuola. Risultato? Gli studenti hanno continuato a protestare, in segno di solidarietà al giovane rappresentante. Al Virgilio di Roma, secondo la dirigente Isabella Palagi, sarebbero in 548 gli studenti che avrebbero cercato, protestando, <<un’effimera quanto breve visibilità mediatica>>.
In conclusione:
Momenti di cambiamento e dinamismo per le scuole italiane. La Presidentessa della Consulta di Torino, Caterina Mansueto, in questi giorni ha fatto partire una petizione per raccogliere firme per provare a fermare la riforma Valditara. Tu cosa ne pensi? Da che parte stai? Le decisioni prese dai vari dirigenti scolastici secondo te sono giuste? Diccelo nei commenti!
Octavio Moretto
Fonte immagine in evidenza: https://www.dire.it/30-01-2024/1004171-valditara-con-la-riforma-dellistruzione-tecnico-professionale-si-trovera-lavoro-prima/

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