Lost in translation: alcune parole tedesche intraducibili

Quasi dieci anni fa venne pubblicato per la prima volta un libro dal titolo Lost in translation, di Ella Frances Sanders, che raccoglie una cinquantina di parole dal mondo che difficilmente possono trovare come corrispondente una sola parola in un’altra lingua, perciò dette “intraducibili”. Ogni termine è accompagnato da un breve spiegazione e dalle illustrazioni dell’autrice per spiegarle. L’espressione lost in translation, da cui l’omonimo film di Sofia Coppola del 2003, indica infatti che il vero significato di qualcosa è stato difficile da trasmettere da una lingua all’altra, risultando in una perdita di comprensione e di sfumature originali.

Si tratta di parole con ampia diffusione sui social, come la portoghese saudade – cioè un rimpianto nostalgico verso qualcosa di amato che si è perso, o che non si è ancora raggiunto ma che vive nel ricordo – un motivo che permea la poesia portoghese del Novecento. O ancora la giapponese ikigai, letteralmente “ragion di vita”, ciò che rende la vita degna di essere vissuta, una filosofia giapponese in uso da secoli.

Qui in seguito troviamo dieci parole tedesche intraducibili, anche se ce ne sarrebbero molte altre! Per chi è incuriosito da questo mondo, ottime fonti di stimoli sono i profili Instagram @wortschatz.german, che ne pubblica una al giorno, e @germanonliners – che svela curiosità sul tedesco tout court– pagine dalle quali alcune parole dell’articolo sono state riprese. Il tedesco è una lingua che si presta molto a formare parole composte, anche piuttosto lunghe; quest’ultime, conviene analizzarle a partire dall’ultima parola! A volte, un solo termine si può rendere con un’intera frase in italiano. Non a caso, la lingua germanica è molto adatta al linguaggio filosofico.

1. der Feierabend

Abend è la sera, mentre Feier è la festa: ma non è solo la sera dei giorni di festa, bensì quel momento, anche durante la settimana, in cui al termine della giornata di lavoro ci si concede un momento di riposo, che sia da soli o con gli amici. A volte dicendo “facciamo Feierabend” si intende anche quello che in inglese si dice call it a day, cioè smettere di fare quello che si sta facendo e dichiarare il momento di lavoro o l’attività che si stava svolgendo conclusa per il momento.

2. die Tratschtante

Letteralmente in inglese una gossip aunt, una zia pettegola: una persona che tutti hanno in famiglia o nel proprio paese, a cui piace fare gossip così tanto che mentre si parla con lei/lui bisogna fare attenzione a cosa si dice, perchè altrimenti tutti sapranno ogni cosa su di noi il giorno dopo (sovente, capita anche con le mamme..)

3. die Wandernlust

Lust non vuol dire solo voglia, ma anche desiderio, mentre wandern è il girovagare a piedi: quindi un desiderio intenso di viaggiare e scoprire il mondo, uscire dalla propria zona di comfort, un sentimento che rimanda al romanticismo tedesco, ai quadri di Caspar David Friedrich, e soprattutto al periodo dell’adolescenza, quando si è rinchiusi dalle regole dei genitori e si desidera libertà e indipendenza.

4. die Vorfreude

Freude vuol dire gioia (da cui il famoso An die Freude, l’inno alla gioia), mentre il prefisso vor– vuol dire prima: questa parola indica quindi la gioia dell’attesa, il pregustare, quel senso di anticipazione quando non vediamo l’ora di fare qualcosa, in senso anche leopardiano, per dire che spesso l’attesa del piacere è più intensa del piacere stesso, come quando si aspetta di partire per un viaggio programmato da tempo.

5. die Schadenfreude

Freude come già visto è la gioia, mentre Schaden sono i danni, i problemi, per cui questo termine indica quella gioia che si prova quando si vede qualcuno che non vorremmo fosse in difficoltà, o quando gli capita qualcosa di brutto. Insomma, un sentimento non lodevole ma che comunque abbiamo tutti provato almeno una volta.

6. der Kummerspeck

Speck è il grasso (da cui il nome del salume), mentre Kummer è la preoccupazione, l’affanno, il sagrin in piemontese: ecco quindi un termine, senza connotazione né positiva nè negativa, che indica quel grasso accumulato in un periodo di stress o di dispiacere, quando il cibo spesso è un conforto e una consolazione, basti pensare al classico gelato post-rottura tanto presente nei film.

7. die Waldeinsamkeit

Einsamkeit ha come corrispondente italiano solitudine, mentre il termine Wald sta per bosco: quindi una parola per indicare la solitudine dello stare nei boschi, quel senso di calma e di pace che si prova mentre si cammina da soli nelle foreste, godendosi la natura e non dovendo parlare con nessuno. È un termine molto evocativo della cultura tedesca, in quanto la Germania è ricoperta per il 33% da aree verdi; anche qui ritorna il Romanticismo, con il gusto dell’uomo di perdersi nella natura .

8. die Torschlusspanik

Panik è panico, Schluss vuol dire chiusura, mentre Tor è il portone: il panico della chiusura della porta, una metafora per indicare il panico che si ottiene quando un giorno si realizza che non abbiamo fatto molto con la nostra vita, e che se non agiamo presto potremmo perderci molte opportunità. Insomma, un sentimento riconducibile alla F.O.M.O. (Fear Of Missing Out), che accompagna non solo le persone tra i venti e i trent’anni, ma probabilmente tutti nel corso della vita.

9. die Wehmut

Mut ha un po’ il senso del termine latino animus, che sta sia per coraggio sia per animo, mentre la particella weh indica il dolore: quindi il dolore silenzioso di quando si ricorda qualcosa di perso, passato, un’intensa tristezza e malinconia, che combina ricordi cari con un senso di perdita e di desiderio.

10. die Geborgenheit

Concludiamo con una parola incantevole, che indica la sicurezza, il sentirsi protetti, quella sensazione di conforto che si prova quando si è avvolti in un caldo abbraccio, e ci si sente al riparo da ogni preoccupazione e insicurezza. Un po’ come mangiare un piatto casereccio nella propria casa d’infanzia.

Anna Gribaudo

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