Il paradigma della hit estiva

L’estate è alle porte e come ogni anno le classifiche delle radio e dello streaming vengono colonizzate dai tormentoni, in una vera e propria lotta per la conquista della Top 10 nazionale e globale. La storia del tormentone e della popular music sono sempre andate ovviamente di pari passo, dagli anni de Il cielo in una stanza di Mina fino alle uscite attuali: ma che cosa ci riserva effettivamente questa estate 2024?

Storicamente in Italia il concetto di tormentone estivo nasce intorno agli anni Sessanta con il Festivalbar, evento televisivo musicale in cui veniva scelta e premiata la canzone più ascoltata dai jukebox negli stabilimenti balneari. Da qui si iniziano a pensare canzoni prettamente catchy, in grado di catturare l’attenzione dell’ascoltatore e insediarsi nella sua memoria, coinvolgendolo grazie all’orecchiabilità del ritornello, elemento fondamentale. Oggi il Festivalbar non c’è più, ma è stato sostituito da altri festival altrettanto famosi e redditizi per chi vi partecipa, dai più televisivi Battiti Live ai festival locali come il Flowers o il Collisioni.

A differenza degli anni passati, il paradigma musicale sembra dimostrare un certo cambiamento: il declino sempre più precipitoso del reggaeton a favore di un ritmo di derivazione brasiliana e dell’amapiano sudafricano, la viralità di TikTok e la preponderanza di featuring nella scena musicale italiana. Ma soprattutto la presenza di circa 150 singoli estivi che hanno letteralmente invaso le radio in pochi giorni.

Crediti: Trashitaliano.it

Da un paio di anni a questa parte l’era del reggaeton si sta avviando verso la sua fine e, quest’anno, il sound brasiliano ha decisamente invaso la maggior parte delle hit. Sesso e Samba di Tony Effe e Gaia, Torcida di Bresh e soprattutto Samba do Brasil sono solo alcuni dei titoli di canzoni che si rifanno nel loro ritmo a influenze della samba, del funk carioca e in parte minore della bossa nova (come la meno generalista Calma Cara della band italobrasiliana Selton) che stanno esplodendo a discapito dell’ormai classico reggaeton. È una contaminazione di generi che cerca di inserirsi nel panorama musicale già da qualche anno, ma che nel 2024 sta dimostrando un elevato successo rispetto al passato. Altri due generi che stanno guadagnando sempre più seguito sono l’amapiano di origine Sudafricana e l’afrobeat, sottogeneri del kwaito e della musica house caratterizzati da percussioni ritmate e bassi potenti. In Italia sono rappresentati da Paprika di Ghali, Notte cattiva di Fred de Palma e RA-TA-TA di Mahmood.

Questo cambiamento è dovuto anche all’algoritmo di TikTok che sta sicuramente trascinando gli utenti a generare contenuti con determinati brani a discapito di altri, dando una notevole viralità al remix di Pedro di Jaxomy x Agatino Romero x Raffaella Carrà e alle hit di Bellini, Tony Effe e Gaia. Questi ultimi si posizionano attualmente in testa alle classifiche Fimi e Spotify ed è innegabile che una forte spinta sia stata data proprio dalla popolarità del singolo sui social. Oltre a questi, però, vi sono brani meno diffusi proprio a causa dell’eccesso di novità musicali pubblicate per l’estate. Come detto in precedenza, la quota ammonta all’incirca sui 150 brani. In radio di solito vengono trasmesse dalle 8 alle 10 canzoni l’ora e, considerando che in media una persona ascolta la radio per circa un quarto d’ora, diventa veramente difficile assicurare una trasmissione completa di tutte le hit. Idem per lo streaming: per farsi un’idea dell’offerta musicale estiva ci vorrebbe una playlist lunga ore.

Ma la peculiarità che più salta all’occhio leggendo le classifiche delle canzoni dell’estate è la fortissima presenza di combo di cantanti. Quella del duetto è una pratica nota nel mondo della musica, se non fosse che quest’anno praticamente ogni titolo è associato a due o più nomi. Addirittura lo stesso cantante duetta con colleghi diversi in singoli diversi: prendiamo come esempio Marco Mengoni, presente sia in coppia con Angelina Mango in Uguale a te che con Mace e Frah Quintale in Fuoco di paglia il brano estratto dall’album Maya come singolo estivo. O ancora Annalisa, la cui presenza è ormai sinonimo di successo, in combo con Tananai in Storie brevi, dal ritmo estivo un po’ più vintage, e con Tedua in Beatrice. Fedez ed Emis Killa, invece, sfruttano positivamente i gossip sulla loro inimicizia passata per fare notizia sul loro ultimo brano Sexy Shop, in cui citano anche il tormentone di dieci anni fa Maracanà. Inoltre, vi sono casi in cui lo stesso cantante pubblica due singoli: Tony Effe, oltre alla Samba già citata, fa doppietta con Miu Miu, strategia attuata anche da Geolier, Ultimo, Emma e Angelina.

Insomma, sembra che le case discografiche abbiano studiato il meglio possibile le formule per rimanere in alto in classifica, per competere sul ring dei tormentoni estivi e per cavalcare il più possibile i palchi dei summer festival italiani. Il featuring è sicuramente la scelta di business più redditizia, ma il suo abuso e la ripetizione delle stesse firme in più singoli potrebbero minare l’originalità dei brani e dimostrare un’effettiva crisi espressiva del panorama pop italiano. In attesa di scoprirlo e di vedere chi effettivamente rimarrà nei nostri ricordi, non ci resta che farci trascinare dalla colonna sonora di questa estate 2024.

Giulia Calvi

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