L’anima di Torino nella poesia di Guido Gozzano

Torino, il connubio perfetto tra raffinatezza di un’epoca ormai passata e la vibrante modernità. Tra i suoi contrasti che si abbracciano armoniosamente, custodisce storie, bellezze artistiche e paesaggistiche tutte da scoprire.

Trovandosi incastonata tra le Alpi, accarezzata dalle acque del Po, abbellita da palazzi barocchi che raccontano storie di nobiltà e potere e con le sue ampie piazze, la città di Torino si presta a essere una fonte preziosa di ispirazione poetica.

In questo scenario affascinante, si inserisce la figura di Guido Gozzano, uno dei poeti più significativi del crepuscolarismo italiano. Nato a Torino nel 1883, Gozzano ha saputo cogliere l’essenza più intima della sua città, trasformandola in versi che ancora oggi risuonano con delicatezza e profondità. La sua poesia “Torino” si presenta come un omaggio lirico che il poeta offre alla sua città. In quegli anni essa era infatti  un centro pulsante di attività culturale, frequentato da scrittori, poeti e intellettuali. Gozzano trovò in questi ambienti uno spazio ideale per coltivare la sua poesia.

Il poeta, con il suo stile unico, è riuscito a dipingere Torino non solo come un luogo geografico, ma come un’anima palpitante di memorie e sentimenti. Nei versi rievoca i momenti della sua fanciullezza e parla della città come una custode dei suoi ricordi: “in te ritrovo me stesso bambino”; ma non solo, Torino dimostra di essere una sicura confidente, che lo consola nei momenti più sconfortanti: “A te ritorno quando si rabbuia il cuor deluso da mondani fasti.”

Durante la sua vita, Gozzano ebbe occasione di viaggiare lontano – ne è esempio il suo viaggio in India – ma parla comunque della sua città natale come del luogo in cui si ritrova, infatti scrive: “la metà di me stesso in te rimane”. Trasmette dunque a noi lettori il profondo e intimo legame che lo ha unito alla sua terra. L’atmosfera della poesia è pervasa da una leggera malinconia, una nostalgia per un passato che sembra ormai irraggiungibile ma che continua a vivere nei ricordi e nelle sensazioni.

In molti, forse, possono ritrovarsi nelle parole del poeta e cogliervi elementi della propria di vita, empatizzando con le emozioni che i luoghi descritti da Gozzano suscitano nell’animo. Le stesse poesie dell’autore possono essere un modo per scoprire luoghi nuovi per chi ancora non conosce Torino. Infatti, la poesia “Torino” può essere recepita come un viaggio attraverso i viali ombreggiati, le piazze soleggiate, le colline che incorniciano la città e i palazzi che testimoniano una Storia ricca e complessa. Gozzano ci guida in questo percorso con una sensibilità che sa catturare l’essenza di ogni angolo, di ogni luce e ombra. Ci mostra la sua città nel momento che il poeta definisce “l’ora vera di Torino”, ossia il tramonto.

Nella poesia viene citato il Parco del Valentino, uno dei luoghi preferiti dal poeta per le sue passeggiate. Qui, Gozzano trovava la tranquillità necessaria per riflettere e comporre i suoi versi. Snodando le vie della città, sono numerosi i luoghi che si ricollegano al poeta, come i seguenti.

Innanzitutto, bisogna almeno menzionare il Caffè San Carlo, in Piazza San Carlo, punto di ritrovo, con la sua atmosfera raffinata, per intellettuali e artisti, dove il poeta si recava spesso per incontrare amici e colleghi.

Un altro luogo significativo è Villa Rey, situata sulla collina torinese, dove Gozzano trascorse molti momenti della sua infanzia e giovinezza. La villa, immersa nel verde e con una vista panoramica sulla città, rappresentava per il poeta un rifugio di pace e ispirazione.

E ancora, la casa natale dello stesso Gozzano, situata in Via Cibrario, che è diventata un luogo di pellegrinaggio per gli amanti della poesia che desiderano rendere omaggio a uno dei più grandi poeti italiani.

La poesia di Guido Gozzano continua a risuonare come una dolce melodia nel cuore degli abitanti di Torino. Leggerne i suoi versi significa non solo immergersi nella sua arte, ma anche riscoprire Torino sotto una luce nuova, quella di una città che continua a ispirare e affascinare. L’invito è quello di vivere i luoghi della città, di farsi incantare e anche –perché no? – farsi ispirare da essi come accadde per Gozzano.

Chiara D’Amico

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