Circa 3.000 atleti occuperanno le residenze universitarie di Torino durante le Universiadi 2025, costringendo 818 studenti a lasciare le proprie stanze in piena sessione d’esame.
Che cosa sono le Universiadi?
Le Universiadi, anche dette “Giochi mondiali universitari”, sono una manifestazione sportiva multidisciplinare corrispondente ai Giochi olimpici ma a livello universitario. Si tengono ogni 2 anni e vi partecipano atleti provenienti da ogni parte del mondo.
Nate nel 1959 a Torino grazie a Primo Nebiolo, da quell’anno arricchiscono il panorama universitario globale: la nostra città è stata sede del maggior numero di edizioni di Giochi (2 estive e 2 invernali) e l’anno prossimo ne ospiterà un’altra.
Per l’occasione, una delegazione di circa 3.000 atleti soggiornerà in Piemonte, precisamente in residenze universitarie e alberghi, e questo causerà notevoli disagi alla comunità studentesca locale.
Clausola
La cosiddetta ‘clausola Universiade’, presente nel bando di concorso dell’assegnazione dei posti letto Edisu, afferma che: <<in occasione delle Universiadi 2025 alcune residenze potranno non essere disponibili per il periodo dal 20 dicembre 2024 al 31 gennaio 2025>>.
Dei 2.500 posti letto disponibili, 818 saranno destinati agli atleti, in particolare quelli delle residenze Olimpia (252), Villa Claretta (412) e Lingotto (154).
Le soluzioni di Edisu
Le soluzioni che Edisu ha proposto sono due: la prima prevede che gli studenti sfrattati vengano ricollocati in un’altra struttura (120 in altre proprietà di Edisu, solitamente affittate come ‘foresteria’, e gli altri in residenze private o alberghi), la seconda invece che gli venga offerto un risarcimento economico di 8,18 euro per ogni notte trascorsa fuori.
Sebbene la competizione si tenga dal 13 al 23 gennaio, le strutture saranno indisponibili dal 20 dicembre al 31 gennaio, e quindi in piena coincidenza con la sessione invernale degli esami.
Oltre a dover studiare per affrontare gli appelli, gli universitari dovranno anche cercare un luogo dove stare, o rischiare di essere mandati in strutture di cui non è ancora chiara la posizione.
Mobilitazione
Il collettivo Cambiare Rotta ha iniziato a protestare il 20 settembre, durante l’uscita della fiaccola ‘Guarini’ — così chiamata per il design ispirato alla Cupola della Cappella della Sacra Sindone del Duomo di Torino.
L’indennizzo è stato duramente criticato: <<8 euro e 18 centesimi non sono sufficienti a trovare un alloggio alternativo>> ha affermato un membro del collettivo, continuando: <<bisogna considerare il carovita e la lunga procedura che gli studenti fuori sede devono spesso affrontare per trovare un alloggio, una ricerca che solitamente comincia molti mesi prima dell’inizio delle lezioni>>.
Sono stati espressi dubbi anche riguardo alle possibili sistemazioni: <<perché se sono libere non vengono destinate fin dal principio agli universitari beneficiari di borse di studio?>> è una delle domande.
Il collettivo, via social, ha promesso di protestare ogni lunedì per il diritto abitativo e contro il caro affitti, oltre che per la gestione degli studenti.
Incontro
Dopo giorni di proteste, Cambiare Rotta è riuscita a ottenere un incontro con il presidente di Edisu, Sciretti, previsto per il prossimo 3 ottobre.
Il colloquio non verterà solo sulla questione Universiadi, ma anche su altre importanti tematiche, come il futuro di Silvia, la studentessa che rischia lo sfratto da Edisu dopo aver ricevuto un’eredità dai genitori. Questo l’ha portata a non rispettare più il parametro ISPE per il mantenimento della borsa di studio e del servizio abitativo, nonostante abbia un ISEE praticamente inesistente e sia priva di una fonte di sostentamento fissa.
Solo il tempo ci darà più informazioni sulla situazione, però è giusto chiedersi cosa debba prevalere: il guadagno economico o il diritto allo studio?
<<Per ogni euro pubblico investito in eventi sportivi possiamo ottenere una ricaduta fino a 7 euro sul territorio>>
ha commentato l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca.
Octavio Moretto
