La miopia: una pandemia che non si vede

A inizio ottobre sono stati pubblicati sul British Journal of Ophthalmology i risultati di un’indagine della Sun Yat-Sen University, con ricerche svolte in cinquanta Paesi su più di cinque milioni di bambini, e le previsioni non sono molto incoraggianti: si prevede infatti che ci saranno 740 milioni di miopi tra bambini e adolescenti entro il 2050. Una vera e propria pandemia. Oggi, in media, nel mondo un bambino su tre è miope, e la percentuale di bambini miopi è triplicata tra il 1990 e il 2023.

I motivi principali di questo aumento vertiginoso sembrano essere legati alle nuove abitudini introdotte dalla modernità, come la diffusione di dispositivi che inducono a guardare da vicino e con poca luminosità, i maggiori tassi di scolarizzazione e il minor tempo trascorso dai bambini all’aria aperta. In media è più probabile sviluppare la miopia se si vive in Asia Orientale, in un’area urbana, e se si è una bambina o un’adolescente con un alto livello di istruzione.

La miopia così diffusa in Asia Orientale è data dal fatto che in molti luoghi, come a Singapore e a Hong Kong, i bambini iniziano la loro educazione da piccolissimi, attorno ai due anni. Infatti, in Giappone l’85% dei bambini è miope, in Corea del Sud il 73%; al contrario invece in Uganda e in Paraguay, essi rappresentano circa l’1%, tra i livelli più bassi a livello globale. In Africa infatti per un bambino è sette volte meno probabile sviluppare la miopia rispetto che in Asia, perché si inizia la scuola tra i 6 e gli 8 anni: in questo caso però si dispone di dati meno affidabili a causa della difficoltà a diagnosticare la miopia, soprattutto in luoghi remoti e rurali, dove l’assistenza sanitaria arriva più difficilmente. Questo spiega anche perché le popolazioni più urbane (e in media più scolarizzate) presentano maggiori tassi di miopia rispetto alle popolazioni rurali. Inoltre è più probabile che si presenti nelle bambine perché queste tendono in media a trascorrere meno tempo facendo attività all’aperto a casa e a scuola; in aggiunta tendono a sperimentare la miopia prima perché il loro sviluppo è più precoce.

Secondo alcuni studi, il lockdown dovuto alla pandemia del 2020 ha avuto un impatto negativo sulla vista dei giovani adulti, considerando il maggior tempo trascorso davanti agli schermi per motivi di studio e lavoro.

La miopia è un difetto visivo a causa del quale si vedono sfocati gli oggetti lontani: è dovuto a un allungamento anomalo del bulbo oculare, ed è un disturbo che peggiora con l’infanzia e l’adolescenza e si stabilizza in età adulta. Nei bambini i sintomi sono spesso la difficoltà a leggere da lontano, come alla lavagna, doversi sedere vicino alla tv o al computer, tenere il telefono vicino alla faccia e mal di testa frequenti. Tuttavia, è possibile svolgere delle attività di prevenzione per contrastare la miopia.

Uno studio australiano del 2008, condotto dal ricercatore Ian Morgan, dimostrò perché la probabilità di sviluppare la miopia decresceva con l’aumentare delle attività all’aria aperta: la luce solare stimolerebbe infatti il rilascio di dopamina nella retina e questo neurotrasmettitore può regolare e prevenire la velocità di allungamento del bulbo oculare. Su impulso di questa scoperta si sono sviluppati negli anni diversi tentativi di contrastare l’insorgere la miopia già nei bambini piccoli: a Taiwan ad esempio si è cercato di intercettare casi di pre-miopia tramite degli screening annuali nelle scuole dell’infanzia. Altre strategie adottate sono state anche l’introduzione di più ore all’aperto durante la settimana e l’adozione di aule con pareti in vetro per far entrare più luce naturale.

Anche a casa si può fare prevenzione: i bambini dovrebbero trascorrere almeno due ore all’aperto ogni giorno, soprattutto tra i sette e i nove anni, e andrebbe limitato il tempo trascorso davanti agli schermi – è importante anche ricordarsi di effettuare controlli e visite specialistiche. Non bisogna dimenticare che esiste anche una predisposizione genetica, contro la quale si può fare ben poco, anche se sono in aumento le operazioni di correzione laser dei difetti visivi. Insomma, piccole accortezze da tenere d’occhio che, unite alla prevenzione, possono fare la differenza.

Anna Gribaudo

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  1. Avatar di Paola Stella Paola Stella ha detto:

    🎀 Informativo e utile

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