La sostenibilità è oggi una priorità fondamentale per molti settori e il turismo culturale non fa eccezione.
La necessità di conservare il patrimonio culturale, valorizzarlo economicamente e promuovere il suo valore sociale pone sfide significative. Un recente studio pubblicato sul Tourism Management Perspectives ha esplorato il potenziale della realtà aumentata (AR) per affrontare queste sfide. Grazie all’utilizzo del modello Triple Bottom Line (TBL), che valuta le performance attraverso le dimensioni economica, sociale e ambientale, la ricerca si è concentrata sull’applicazione dell’AR in un piccolo sito turistico britannico riconosciuto dall’UNESCO.

La realtà aumentata, che sovrappone elementi digitali all’ambiente fisico, non solo migliorerebbe l’esperienza dei visitatori, ma genererebbe anche benefici strategici in termini di sostenibilità. In particolare, lo studio ha dimostrato che l’AR consente di ricostruire digitalmente elementi del passato, nonché di rafforzare il legame emotivo tra visitatori e patrimonio culturale e di creare esperienze immersive che aumentano l’interesse per il turismo culturale. Inoltre, nel contesto post-pandemico, l’adozione di soluzioni come l’AR si è rivelata fondamentale per offrire alternative innovative che riducano l’impatto ambientale e promuovano pratiche più responsabili.
Utilizzando il modello TBL come riferimento, lo studio ha messo in evidenza un’ampia gamma di benefici derivanti dall’uso della realtà aumentata. Dal punto di vista economico, è emerso come questa tecnologia possa aumentare le entrate e inoltre migliorare l’efficienza operativa e creare nuove opportunità di business. Ad esempio, le esperienze di visita rese più coinvolgenti dall’AR possono incoraggiare i turisti a spendere di più, migliorare la loro percezione del rapporto qualità-prezzo e attrarre investimenti che assicurino la sostenibilità economica nel lungo periodo. L’AR, inoltre, permette di gestire le risorse umane in modo più efficiente, riducendo la necessità di personale aggiuntivo durante i periodi di maggiore affluenza.
Dal punto di vista sociale, i benefici sono altrettanto rilevanti. La tecnologia, infatti, si rivela uno strumento prezioso per preservare la conoscenza legata al patrimonio culturale, come le testimonianze orali degli ex-minatori di un sito storico, e per favorire la sua trasmissione alle generazioni future. Una tale democratizzazione del patrimonio è particolarmente cruciale per rafforzare l’identità culturale locale e stimolare un senso di orgoglio comunitario. Parimenti, l’AR migliora l’accessibilità, offrendo traduzioni multilingue e contenuti audio-visivi che rendono il patrimonio più fruibile per visitatori con disabilità o provenienti dall’estero. Inoltre, la capacità di creare esperienze interattive e personalizzate aiuta a coinvolgere nuovi segmenti di pubblico, in particolare i giovani, garantendo così una maggiore longevità e rilevanza delle attrazioni culturali.
Sul piano ambientale, la realtà aumentata dimostra una capacità unica di conciliare conservazione e fruizione. In siti protetti, come quelli con status UNESCO, dove modificare fisicamente il paesaggio è impossibile, l’AR offre una soluzione per migliorare l’interpretazione del patrimonio senza comprometterne l’integrità. I contenuti digitali, ad esempio, possono sostituire i pannelli informativi tradizionali, riducendo l’impatto visivo sul paesaggio. Allo stesso modo, l’AR può essere utilizzata per gestire meglio i flussi turistici, indirizzando i visitatori lungo percorsi stabiliti e riducendo il rischio di sovraffollamento e danni ambientali.

In questo scenario, il modello Triple Bottom Line offre una lente attraverso cui analizzare l’impatto complessivo dell’AR, sottolineandone il contributo alla sostenibilità economica, sociale e ambientale. Emerge così l’importanza di integrare soluzioni digitali che non solo arricchiscano l’esperienza del visitatore, ma favoriscano anche il benessere delle comunità locali e la salvaguardia dell’ambiente.
Il futuro del turismo culturale sembra dipendere dalla capacità di adattarsi alle necessità del presente, adottando strumenti come la realtà aumentata per promuovere pratiche più sostenibili e inclusivi. L’integrazione di tecnologie avanzate non è solo una risposta alle esigenze dei visitatori, ma anche un’opportunità per ridisegnare il settore e renderlo un pilastro della sostenibilità per le generazioni a venire. Fermo restando che la fruizione tradizionale continua a dimostrarsi insostituibile, ad oggi appare evidente come i nuovi metodi forniti dall’AR possano essere un’ottima integrazione e una grande occasione di democratizzazione.
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Rebecca Isabel Siri
