La Festa delle barche drago

Voliamo direttamente in Cina per conoscere la tradizionale “Festa delle barche drago” (龙船, lóngchuán), una ricorrenza ricca di storia, cultura, sport e tradizioni. Questa celebrazione, infatti, affonda le sue radici in leggende millenarie e si è trasformata nel tempo in una competizione sportiva di livello internazionale.

La festa si tiene ogni anno nel quinto giorno del quinto mese lunare, per questo motivo viene anche chiamata “Festa del doppio cinque” (重五节, chóngwǔjié). Per l’occasione, migliaia di persone si radunano lungo i fiumi per ammirare imbarcazioni decorate con teste di dragone sfrecciare sull’acqua.

Secondo la tradizione, la festa ebbe origine per commemorare il poeta e fedele funzionario Qu Yuan (屈原), vissuto nel III secolo a.C. durante il periodo degli Stati Combattenti. Qu Yuan era un patriota del regno di Chu, noto per la sua onestà e saggezza. Tuttavia, a causa di intrighi di corte, fu esiliato e visse il resto della sua vita in solitudine, scrivendo poesie piene di dolore e amore per la sua patria. Quando il suo regno venne sconfitto in battaglia, Qu Yuan, disperato, si gettò nel fiume Miluo per annegarsi. I pescatori e la popolazione locale, affezionati al poeta, cercarono disperatamente di salvarlo. Raggiunsero il fiume con le loro barche, remando velocemente per scacciare gli spiriti maligni e lanciando involtini di riso nelle acque per nutrire i pesci ed evitare che questi ultimi divorassero il corpo del poeta.

Da questo gesto nacquero due tradizioni che ancora oggi caratterizzano la festa: le gare delle barche drago e il consumo degli zongzi (粽子), fagottini di riso glutinoso avvolti in foglie di bambù.

Oggi, l’elemento più iconico della festa è senza dubbio la gara delle barche drago (龙舟竞渡, lóngzhōu jìngdù). Si tratta di una competizione in cui squadre di rematori si sfidano a bordo di lunghe imbarcazioni decorate con teste e code di dragone. Ogni barca può ospitare da 10 a 50 rematori, tutti sincronizzati al ritmo dei tamburi che scandiscono la remata.

L’atmosfera è elettrizzante: il suono dei tamburi riecheggia nell’aria, il pubblico incita i vogatori, l’acqua schizza ovunque mentre le barche avanzano velocemente verso il traguardo. Le gare non sono solo eventi sportivi, ma anche momenti di grande aggregazione sociale, in cui si celebra il lavoro di squadra, la resistenza fisica e la tradizione.

Oltre alle gare e al cibo, la Festa delle barche drago è anche un’occasione per assistere a spettacoli di danze tradizionali, esibizioni di arti marziali e celebrazioni religiose. In alcune zone, si appendono foglie di artemisia e assenzio fuori dalle porte per allontanare gli spiriti maligni, mentre in altre si organizzano cerimonie per rendere omaggio a Qu Yuan.

È stata data dagli storici anche un’altra versione della nascita di questa festività. È infatti possibile che abbia origine dalle antiche tradizioni legate al solstizio d’estate, mentre altri ritengono che derivi da antichi culti di venerazione del drago, considerato il portatore della pioggia, da parte delle popolazioni che abitavano lungo il Fiume Azzurro. Con molta probabilità, per via dell’aumento dei contatti tra le diverse comunità cinesi, le varie festività si sono man mano fuse tra loro.

Oggi, la Festa delle barche drago è diventata un evento che è uscito fuori dai confini della Cina, con competizioni che si svolgono in città come Hong Kong, Singapore, Sydney, Vancouver e persino in alcune città italiane come Milano e Roma.

Chiara D’Amico

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