SUDAN: la più grave crisi umanitaria al mondo

Dalla transizione interrotta alla guerra civile: le dinamiche dietro il conflitto sudanese

Dopo oltre trent’anni di regime autoritario sotto Omar al-Bashir, il Sudan ha avviato una transizione democratica nel 2019, in seguito a proteste popolari scoppiate nel dicembre 2018 per l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Le manifestazioni hanno portato alla destituzione di al-Bashir l’11 aprile 2019 da parte dell’esercito. Successivamente, è stato istituito un governo di transizione, frutto di un accordo tra il Consiglio Militare di Transizione (TMC), guidato dal generale Abdel Fattah al-Burhan, e l’Alleanza delle Forze per la Libertà e il Cambiamento (FFC), una coalizione di gruppi civili e politici. Questo governo congiunto civile-militare aveva il compito di guidare il paese verso elezioni democratiche entro 39 mesi. Tuttavia, il processo si è interrotto il 25 ottobre 2021, quando al-Burhan ha compiuto un colpo di stato, sciogliendo il governo civile, arrestando i suoi membri e proclamando lo stato di emergenza.

Il conflitto tra  le Forze Armate Sudanesi e le Forze di Supporto Rapido

Fonte: Elaborazioni ISPI, grafico

Le tensioni tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Forze di Supporto Rapido (RSF), già evidenti durante la fragile transizione politica, sono esplose in un conflitto armato nell’aprile del 2023, dando inizio a una guerra civile che ha aggravato ulteriormente la crisi politica e umanitaria del Paese. Le RSF, guidate dal generale Mohamed Hamdan Dagalo, meglio conosciuto come Hemedti, sono un’alleanza di milizie paramilitari, tra cui i Janjaweed, già responsabili di crimini di guerra durante il conflitto nel Darfur. Invece, le SAF, comandate dal generale Abdel Fattah al-Burhan, rappresentano l’esercito regolare del Sudan. Le divergenze tra le due fazioni sono scaturite principalmente dalla difficoltà di integrare le RSF nell’esercito regolare e la ricerca da parte delle milizie paramilitari di maggiore autonomia e influenza politica.

Il conflitto è esploso con attacchi delle RSF a basi militari e sedi governative della capitale, Khartoum, e in altre città. Le forze delle RSF hanno preso rapidamente il controllo di obiettivi strategici, tra cui l’aeroporto internazionale di Khartoum e la sede della televisione statale. In risposta, la SAF ha lanciato raid aerei e offensive terrestri per cercare di riconquistare le aree perse e stabilire il controllo sul Paese.

Il prezzo della disattenzione globale

Persone fuggite dal campo di Zamzam vicino a El Fasher, nel Nord Darfur, dopo che è stato occupato dalle Forze di Supporto Rapido. Le RSF hanno ucciso più di 200 civili negli attacchi. Foto: AFP/Getty. Fonte: The Guardian
Persone fuggite dal campo di Zamzam vicino a El Fasher, nel Nord Darfur, dopo che è stato occupato dalle Forze di Supporto Rapido Foto: AFP/Getty. Fonte: The Guardian

Oggi la guerra in Sudan è giunta al suo terzo anno, con oltre 13 milioni di persone sfollate e più di 20.000 vittime, causando la più grave emergenza umanitaria globale secondo le Nazioni Unite. La risposta internazionale alla crisi è stata finora insufficiente: nonostante le promesse di aiuti, solo il 10% dei 434,5 milioni di dollari richiesti dalle Nazioni Unite per il Piano di risposta e fabbisogno umanitario per il Sudan del 2025 è stato finanziato. Inoltre, i principali donatori, tra cui Stati Uniti e Paesi europei, hanno diminuito i loro finanziamenti umanitari.

Il conflitto in Sudan è radicato nella lotta per il potere tra le forze armate e i gruppi paramilitari, che hanno messo in ginocchio il Paese. La guerra civile non è solo un conflitto tra eserciti, ma una tragedia che coinvolge una nazione intera. Quando le forze armate di uno stesso paese si scontrano, la linea tra “nemico” e “compagno” svanisce e sono i civili a pagare il prezzo più alto. Le case diventano trincee, le strade si trasformano in campi di battaglia e la quotidianità si dissolve nell’incertezza di uno Stato diviso in due, in cui la transizione democratica era ed è una necessità concreta.

Angelica Turdo

Sitografia

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