Il ritorno di Alcatraz: il piano (impossibile) di Trump

Alcatraz: la conosciamo tutti – la prigione più famigerata al mondo, sospesa tra le nebbie della baia di San Francisco, teatro di fughe leggendarie e dimora di celebri detenuti come Al Capone e “Machine Gun” Kelly. Chiusa ufficialmente nel 1963 a causa dei costi insostenibili e dei problemi strutturali, l’isola è oggi un sito storico federale e una popolarissima attrazione turistica, visitata da oltre un milione di persone ogni anno. Eppure, a più di sessant’anni dalla sua chiusura, Donald Trump riporta l’istituto penitenziario al centro del dibattito pubblico.

Credidi: Daily Kos https://www.dailykos.com/stories/2025/5/4/2320535/-Trump-Wants-to-Reopen-Alcatraz?utm_campaign=recent

Il 4 maggio, il tycoon ha pubblicato sul suo social Truth una proposta destinata a far discutere: “REBUILD, AND OPEN ALCATRAZ!” (“Ricostruiamo e riapriamo Alcatraz!”). Nel post, il presidente Trump si scaglia contro quella che definisce la debolezza del sistema giudiziario americano e la tolleranza di alcuni giudici nei confronti di chi viola la legge, affermando che la riapertura di Alcatraz “servirebbe da stimolo per reintrodurre un sistema incentrato sull’ordine e sulla vera giustizia“. L’iconico carcere dovrebbe dunque ospitare “i criminali più spietati e violenti d’America”, nonché coloro che accedono al Paese per vie illegali.

Il messaggio di Trump è chiaro: tolleranza zero e ritorno a una visione prettamente punitiva e spettacolare del carcere.

In poche ore, l’annuncio ha fatto il giro del mondo, rimbalzando tra media, commentatori e politici, e sollevando una valanga di dubbi, critiche e – per alcuni – incredulità.

L’idea di riaprire Alcatraz si scontra, infatti, con una realtà ostile sotto ogni punto di vista, a partire dai costi. L’isola, oggi gestita dal National Park Service come parte dell’area protetta del Golden Gate, ospita strutture fatiscenti e non dispone di risorse idriche proprie: sarebbe necessario un ingente investimento anche solo per rendere l’area nuovamente accessibile. Inoltre, il mantenimento quotidiano di un penitenziario su un’isola remota, soggetta alla corrosione della salsedine e distante circa due chilometri dalla costa californiana, comporterebbe costi enormi rispetto agli standard attuali. Non a caso, fu proprio il bilancio insostenibile a decretare la chiusura della struttura nel 1963, nonostante la sua efficacia.

Ma i costi non sono il solo ostacolo: si aggiunge anche un nodo giuridico, per il quale trasformare un – ormai – sito storico nazionale in carcere richiederebbe una lunga procedura legislativa, autorizzazioni ambientali e una revisione del suo status, per l’appunto, giuridico.

Troviamo, inoltre, difficoltà dal punto di vista politico: i Democratici, tra cui Nancy Pelosi, hanno immediatamente bollato la proposta di Trump come “ridicola” e “irrealizzabile”, mentre esperti legali hanno già sollevato dubbi sulla compatibilità di una tale struttura con gli standard minimi previsti per il trattamento dei detenuti. Infine, si sottolinea anche una questione simbolica: un carcere pensato per essere “disumano” e isolato non riflette più – almeno sulla carta – la filosofia rieducativa del sistema penale contemporaneo.

Crediti: X https://x.com/speakerpelosi

Eppure, Trump ha richiesto ad un gruppo di agenzie federali, tra cui il Bureau of Prisons, l’FBI e il Dipartimento per la Sicurezza Interna, di valutare la fattibilità della proposta. In fondo, Alcatraz non è solo un’isola o una vecchia prigione: si tratta di un luogo simbolico, attraverso il quale si può costituire una narrativa basata sulla lotta per il rispetto della giustizia in un sistema che, secondo Trump, non è più capace di proteggere i cittadini onesti. Ma, al di là dell’efficacia comunicativa, i fatti restano: riportare Alcatraz alla sua funzione originaria è un progetto praticamente impossibile a causa dei troppi vincoli. 

La funzione della proposta potrebbe quindi venire inquadrata attraverso un’altra strategia retorica, sulla base della volontà del presidente di affermare la sua immagine di “Protettore” di un’America assediata da criminalità, immigrazione clandestina e istituzioni deboli. In questo senso, sembra che Trump voglia mobilitare un elettorato che desidera un Paese più duro, chiuso e vendicativo: un’America “great again”, nella nostalgia di un passato che, nella realtà, non può tornare. 

Susanna Fazzi

Trump: “Non escludo l’uso della forza in Groenlandia”. E vuole riaprire Alcatraz https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/05/05/trump-non-escludo-luso-della-forza-sulla-groenlandia_13777b61-4960-4a99-aa4f-d3ba8aae075a.html

Trump vuole riaprire Alcatraz: perché fu chiusa e cosa ostacola il suo piano https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/trump-riapertura-alcatraz-dubbi-costi-motivi_97689730-202502k.shtml

Perché Donald Trump vuole riaprire la prigione di Alcatraz https://www.geopop.it/perche-donald-trump-vuole-riaprire-la-prigione-di-alcatraz/

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