È ufficiale: dal 1° gennaio 2026 la Bulgaria sarà il ventunesimo Paese dell’Unione Europea ad adottare l’euro. La conferma è arrivata il 4 giugno dalla Commissione europea, che ha certificato il rispetto da parte di Sofia di tutti i requisiti tecnici necessari per entrare nell’unione monetaria. Il via libera definitivo è atteso a luglio, dopo il passaggio formale al Consiglio, al Parlamento europeo e al vertice dei leader dell’UE.
L’adesione rappresenta un passo storico nel processo d’integrazione europea del Paese, ma va ricordato che il percorso della Bulgaria per adottare l’euro è stato lungo e segnato da ostacoli.

I Paesi che vogliono entrare nell’Eurozona, infatti, devono rispettare i cosiddetti “criteri di convergenza”, stabiliti nel 1991 dal Trattato di Maastricht. Si tratta di quattro condizioni macroeconomiche — inflazione contenuta, finanze pubbliche solide, tassi di cambio stabili per almeno due anni nell’ERM II e tassi d’interesse in linea con quelli dei Paesi più stabili — che mirano a garantire la stabilità e la compatibilità tra il sistema monetario nazionale e il sistema dell’euro. Risulta inoltre necessario che il Paese candidato adegui la propria legislazione alle normative dell’UE.
Una volta che tutti questi requisiti tecnici sono stati soddisfatti, bisogna attendere la decisione politica definitiva da parte delle istituzioni europee — tra cui Commissione, BCE, Parlamento e Consiglio.
Dopo anni di preparazione, e dopo l’entrata nell’area Schengen nel marzo 2024, la Bulgaria sembra aver superato tutti questi ostacoli. L’inflazione è rientrata nei parametri, con una previsione del 2,8% per il 2025. Il disavanzo pubblico è in calo e il lev — la moneta nazionale — è da anni ancorato all’euro con un cambio fisso (1 euro = 1,955 lev). Inoltre, data la partecipazione all’Unione bancaria dal 2020, la Commissione europea sostiene che l’economia bulgara sia ormai ben integrata con quella dell’Eurozona.
Nonostante l’approvazione di Bruxelles, il consenso interno è tutt’altro che unanime. Secondo i sondaggi Eurobarometro, solo il 43% dei cittadini si dichiara favorevole all’adozione della moneta unica: i parlamentari bulgari cercano supporto facendo riferimento all’effetto attrattivo dell’euro nei confronti degli investimenti stranieri.
Il resto del Paese guarda con sospetto alla nuova valuta: i principali timori — influenzati anche dall’esperienza croata del 2023 — riguardano la perdita di sovranità monetaria e le possibili ripercussioni economiche, tra cui l’aumento del costo della vita. Tali preoccupazioni vengono aggravate da un dato: in Bulgaria, quasi il 30% della popolazione è a rischio povertà — il tasso più alto dell’UE.

Non sorprende, quindi, che nell’ultimo mese si siano verificate proteste in diverse città, dove la popolazione è scesa in piazza per ribadire l’intenzione di mantenere la moneta nazionale. La manifestazione principale, organizzata dal partito ultranazionalista “Văzraždane” (“Rinascita”), si è svolta davanti alla Banca Nazionale Bulgara, a Sofia.
Anche la scena politica è in fermento: dopo la decisione della Commissione, in Parlamento si sono registrati scontri accesi tra i sostenitori e gli oppositori dell’euro. Anche il Presidente Rumen Radev si è pronunciato: egli sostiene che l’adozione dell’euro produrrebbe un aumento dei prezzi insostenibile per lo Stato, che non dispone di risorse sufficienti per arginare aumenti generalizzati. Lo stesso Radev il 9 maggio ha proposto di indire un referendum per lasciare ai cittadini la possibilità di decidere sull’ingresso nell’Eurozona. Il Parlamento ha però bocciato l’iniziativa, definendola incostituzionale: l’adesione all’euro è parte integrante del Trattato sull’adesione della Bulgaria all’UE del 2007.

Tuttavia, le autorità europee restano ottimiste. “L’euro rafforzerà l’economia bulgara, favorendo investimenti, occupazione e accesso ai finanziamenti”, ha dichiarato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Il commissario all’economia Valdis Dombrovskis ha invitato Sofia a non rallentare le riforme, evidenziando l’importanza di un ingresso solido e sostenibile.
L’adesione della Bulgaria rappresenta dunque un nuovo slancio per il progetto europeo e dimostra che l’euro resta un simbolo di stabilità e di attrattività. Ma la moneta unica non è solo una questione tecnica: è anche una scelta politica e identitaria.
Per la Bulgaria, il 2026 sarà un anno cruciale: l’euro porterà stabilità o confermerà le paure di chi teme rincari e insicurezza?
Susanna Fazzi
In Bulgaria migliaia scendono in piazza contro l’adozione dell’euro https://www.agi.it/estero/news/2025-05-31/bulgaria-proteste-contro-introduzione-euro-31662236/
La Commissione Ue: Bulgaria nell’euro dall’1 gennaio 2026 https://www.eunews.it/2025/06/04/ue-bulgaria-euro-da-1-gennaio-2026/
La Bulgaria adotterà l’euro nel 2026, diventando il ventunesimo paese dell’eurozona https://www.internazionale.it/ultime-notizie/2025/06/04/bulgaria-adozione-euro-2026
La BCE e la Commissione Europea hanno detto che la Bulgaria può adottare l’euro: per l’ufficialità però mancano ancora alcuni passaggi https://www.ilpost.it/2025/06/04/bulgaria-bce-approvato-ingresso-eurozona/
Tensione al Parlamento di Sofia: scontri dopo l’ok all’ingresso della Bulgaria nell’eurozona https://www.la7.it/intanto/video/tensione-al-parlamento-di-sofia-scontri-dopo-lok-allingresso-della-bulgaria-nelleurozona-05-06-2025-599229
Bulgaria. Proteste contro l’adozione dell’euro https://www.eunews.it/2025/06/04/ue-bulgaria-euro-da-1-gennaio-2026/
