Comunicazione nel mondo animale

Le straordinarie capacità degli animali non umani

Noi esseri umani, forse in maniera giustificata, visti i traguardi che abbiamo raggiunto nel tempo, tendiamo spesso ad attribuire specifiche capacità, soprattutto cognitive, solo alla nostra specie.
Negli ultimi tempi, tuttavia, con l’avanzare della ricerca, la comunità scientifica ha dimostrato che molte di queste abilità non sono affatto uniche.

Quante volte, magari in maniera scherzosa, abbiamo immaginato che gli animali parlassero tra loro.
Magari abbiamo desirato un traduttore per il nostro cane o gatto, convinti che stessero cercando di dirci qualcosa.
La verità è che, effettivamente, alcune specie animali sono davvero in grado di “parlare“, e qualche regola delle loro comunicazioni è stata addirittura decifrata.

Per capire meglio la profondità con cui avviene il passaggio di informazioni in altre specie, è necessario per prima cosa definire cosa può essere classificato come “linguaggio“.
Con questo termine si definisce “una forma di comunicazione tra due o più individui attraverso un complesso determinato di suoni, gesti, simboli e movimenti dotati di significato, che definiscono una lingua comune ad uno specifico ambiente di interazione.”
Questa definizione è abbastanza generosa, in quanto include molte specie in grado di comunicare con i propri simili attraverso una gamma limitata di segnali con uno specifico significato.
Alcuni esempi sono i feromoni delle formiche, in grado di comunicare comandi come “difendere la colonia” o marcare uno specifico percorso come quello che porta al cibo, oppure la posizione della coda di un gatto, che può esprimere diversi stati d’animo.
Certi segnali possono addirittura essere intellegibili tra specie diverse.
Degli esempi sono la capacità di un cane di interpretare correttamente il gesto di indicare qualcosa, o le numerose espressioni facciali che sembrano essere comuni a quasi tutti i mammiferi.

Esistono, però, anche forme di linguaggio più complesse, dotate di una vera e propria sintassi.
Con il termine “sintassi” ci si riferisce ai “diversi modi in cui i codici dei linguaggi si uniscono tra loro per formare una proposizione“.
La proposizione è l’unità fondamentale del discorso dotata di senso compiuto.
In breve, questo significa che ci sono animali, oltre agli esseri umani, in grado di percepire la differenza tra segnali composti dalle stesse parti del discorso, ma organizzate in ordine differente.
Un esempio di questo fenomeno sono le cinciallegre. Questi uccelli hanno un repertorio di più di dieci “note” indicate come A,B,C,D…
Ognuna di queste particelle è utilizzata sia da sola che in combinazione con le altre.
Per esempio, la combinazione “ABC” ha il significato “guardati intorno: c’è un pericolo”, utilizzata in presenza di pericoli come un predatore.
La nota “D”, invece, significa “avvicinati”, ed è usata per richiamare il partner al nido e segnalare una fonte di cibo.
Combinare le due “parole” in “ABCD” ha il significato “c’è un pericolo, venite qui”, che ha la funzione di scoraggiare un attacco presentandosi come un gruppo numeroso.
La combinazione “DABC”, tuttavia, non produce alcun effetto, mostrando come l’ordine sia importante ai fini della comprensione.

Un’altra specie in grado di combinare particelle dotate di significato in frasi più complesse sono gli scimpanzé, i nostri parenti più prossimi insieme ai bonobo.
Quando gli scimpanzé sono in pericolo o vengono sorpresi emettono un verso simile a “huuh”, un richiamo di allarme.
Quando, invece, si organizzano per cacciare o combattere contro altri scimpanzé in gruppo, invitano i propri simili a unirsi a loro con un verso simile a un abbaio.
Un esperimento ha dimostrato che, alla vista di un serpente, gli scimpanzé combinino i due richiami per segnalarne la presenza.
Questo nuovo suono sembra essere specifico per i serpenti, assumendo quindi un significato diverso dalle due “parole” separate.

Altri animali, come le orche, sembrano in grado di comunicare in maniera simile, e in questa specie in particolare si osservano addirittura dialetti regionali, specifici di alcune popolazioni che abitano una determinata zona.

Degno di nota è anche il vasto repertorio di gesti in possesso di alcuni gruppi di animali.
A volte, anche questi gesti possono avere una sintassi, come nel caso della danza dell’addome praticata dalle api, utilizzata per segnalare fonti di cibo. Questo è un esempio di come, oltre all’ordine, anche altre variabili possano modificare il significato di un segnale.
In questo caso, l’ape si muove a zig-zag seguendo una traiettoria a linea retta per una durata in secondi circa uguale alla distanza in kilometri dal cibo. L’angolo tra la linea retta e il sole è lo stesso angolo tra il sole e la traiettoria da seguire per raggiungere il cibo.
Esiste anche una danza utilizzata per segnalare fonti di cibo vicine, chiamata “danza circolare”. Una combinazione delle due, che ha varie fasi di transizione in base alla distanza dell’obiettivo, segnala con precisione la posizione del bersaglio.
In base alla specie e sottospecie, possono esserci piccole variazioni nell’interpretazione, e quindi nella danza.

Molti altri animali presentano complessi sistemi di comunicazione che stanno venendo studiati in questo momento, permettendoci di fare breccia sia nel loro modo di pensare, che nella storia evolutiva del linguaggio negli esseri umani.
Forse un giorno sarà possibile tradurre il linguaggio di alcune di queste creature, permettendoci di parlare con loro.
Che ci sia la speranza di collaborare con altre specie intelligenti? Non ci rimane che aspettare e scoprirlo.

Mario Colabello

Fonti:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Linguaggio

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Sintassi

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Proposizione_(linguistica)

https://www.lescienze.it/news/2016/03/09/news/sintassi_uccelli_cinciallegra_significato_composto-3005034/

https://www.nature.com/articles/s41467-023-37816-y

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