Il Teatro Astra di Torino: un palcoscenico vivo 

Il teatro è un’arte in via di estinzione? Nell’era dominata dalle serie TV e dai film on-demand, molti si chiedono se il teatro abbia ancora spazio nel panorama culturale moderno. Per il Teatro Astra di Torino, punto di riferimento per il teatro contemporaneo e sperimentale, la risposta è un vibrante “sì”. Qui il teatro esiste e resiste, è vivo e vegeto e si evolve con il tempo, andando incontro alle nuove esigenze degli spettatori. 

Fondato nel 1922 e situato nel tranquillo quartiere residenziale Campidoglio, borgo ad ovest di Torino, nascosto tra palazzi moderni, villette del secolo scorso e giardini pubblici, il Teatro Astra è un ponte tra il passato e il presente dall’anima avanguardista e versatile, in cui si intrecciano senza posa il moderno e l’antico, architetture d’epoca e tecnologie modernissime. Grazie al magistrale e particolarissimo restauro, avvenuto nel 2006, l’atmosfera che si respira mettendo piede nella sala è immediatamente d’effetto.

La demolizione della galleria antica ha infatti conservato in modo suggestivo gli spuntoni delle travature in cemento armato, trasformandoli in artefatti decorativi dalla spiccata impronta industriale e brutalista. L’innovazione architettonica è evidente anche nella disposizione degli spettatori: non c’è una tradizionale platea, bensì una gradinata digradante verso il palcoscenico, posizionato allo stesso livello della prima fila, a sfidare la tradizionale separazione della “quarta parete”. Un accorgimento che ridefinisce l’esperienza teatrale instaurando una connessione diretta tra gli attori e il pubblico, intima e coinvolgente.

Fotografia di dettaglio architettonico

Dal 2009 l’Astra è sede della Fondazione Teatro Piemonte Europa, Teatro di Rilevante Interesse Culturale nato dall’esigenza di rompere gli schemi rispetto ai meccanismi stanchi del tradizionale teatro italiano. È in questo clima giovanile e internazionale che si sviluppa l’originale e sperimentale proposta del Teatro. La stagione 2023/2024, che è iniziata a novembre e si concluderà a maggio, presenta un susseguirsi di spettacoli che esplorano il concetto metaforico di “cecità“, inteso come offuscamento dell’intelletto di fronte a una verità sempre più mutevole. Chi è il cieco? Che cosa non vuole vedere? E perché? Il teatro diventa così uno strumento per cercare di dare una risposta a questioni esistenziali urgenti, per esplorare la tendenza umana a distogliere lo sguardo e a rifiutarsi di vedere.

Con Solaris, ultimo spettacolo dell’anno – diretto da Andrea De Rosa – l’Astra ha dimostrato tutto il suo potenziale innovativo mettendo in scena un attualissimo adattamento dell’omonimo romanzo di Stanisław Lem, capolavoro di fantascienza filosofica. Un viaggio nell’inconscio tra sogni, paure e desideri, una riflessione sull’identità e sulla memoria, una storia d’amore scritta negli anni Sessanta ma che ancora ci sa parlare.

Tra gli spettacoli a venire, segnaliamo in particolare quello che concluderà la stagione, dal 14 al 26 maggio: Cassandra di Carlo Cerciello, tratto dal romanzo del 1983 di Christa Wolf che ha ridato voce e prospettiva alla sacerdotessa omerica, volto a denunciare la cecità del potere di fronte alle catastrofi imminenti ed evidenti.

Situato in via Rosolino Pilo 6, il Teatro Astra propone abbonamenti vantaggiosi e prezzi agevolati per studenti universitari, abitanti delle Circoscrizioni 3 e 4, under 30 e molte altre realtà convenzionate, dimostrando un impegno tangibile nell’apertura alla comunità. È un palcoscenico che non solo celebra la contemporaneità ma si proietta verso il futuro, una risorsa essenziale da non perdere nel panorama culturale torinese. Un luogo dove il teatro non solo sopravvive, ma prospera, illuminando il presente.

Giulia Torchio

Crediti immagine in evidenza: https://www.fondazionetpe.it/spettacoli/solaris/

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