Spesso e volentieri l’estate coincide con il caldo, ma anche con i colori, l’energia, la libertà e, soprattutto, la musica dal vivo. Anche quest’anno la città Torino non si è fatta cogliere impreparata, proponendoci una vasta gamma di eventi per tutti i gusti. Suscita particolare interesse il Torino Soul Night, che si svolgerà sabato 28 giugno 2025 presso Cacao Torino. Il nome dell’evento non lascia spazio a dubbi: si tratta di una serata interamente dedicata alla musica soul, ma anche al funk, al jazz, al blues e a tutti i numerosi sottogeneri che si inseriscono nel vasto repertorio della black music.
In occasione di questo evento, noi di The Password abbiamo avuto l’immenso piacere di fare due chiacchiere con uno degli attesissimi ospiti della serata: Mimì Caruso, in arte Mimì, già ampiamente conosciuta per essere stata la vincitrice di X Factor Italia 2024, sotto la guida di Manuel Agnelli. Classe 2007, originaria del Mali e cresciuta in Brianza, la giovane Mimì si è subito distinta sul palco per la sua voce intensa e dinamica dai timbri blues, soul e R&B, conquistando fin da subito non solo Agnelli, ma tutta l’Italia.
Il 28 giugno ti vedremo al Torino Soul Night, sarà una grandissima celebrazione della cultura e della musica black. Come ti senti a riguardo?
Molto bene: il soul e il jazz sono generi con cui sono cresciuta e che amo alla follia. Essere in un ambiente in cui si può “capire la lingua che canto” è molto bello, mi fa sentire rappresentata perché, oltre agli artisti più grandi, viene dato spazio anche a nuove generazioni.
Si può dire quindi che questi generi musicali ti facciano sentire in un ambiente accogliente?
Sì, è un ambiente che la me piccolina sognava. Io ho iniziato con i cori gospel, quindi è grazie al gospel che ho cominciato a scoprire la musica black, che per me è un po’ un parco giochi, perché mi diverto tantissimo. Non vedo l’ora, non solo di esibirmi, ma di godermi lo spettacolo con tutti gli altri artisti!
In generale, quali artisti ti hanno influenzata maggiormente?
Di sicuro Beyoncé è la più grande: mi ha aiutata a capire che avere una voce grossa non è qualcosa di cui avere paura, ma, se addomesticata, può portare a cose grandiose. Poi Marvin Gaye, Amy Winehouse, Jorja Smith, Stevie Wonder… sono tutti cantanti che mi hanno aiutata a innamorarmi sempre di più del soul e il jazz. Ma anche artisti come Lauryn Hill e OutKast che mi hanno fatto prendere dimestichezza con il ritmo.
Il 20 giugno è uscito il tuo ultimo singolo, Chakra. Ce ne vuoi parlare?
È un singolo che non c’entra con soul e R&B, ma si sposa con l’afrobeat, un genere che sto scoprendo ormai da due anni. È un genere che associo all’estate, per cui volevo far passare l’idea di estate, di leggerezza e di ritmo.
Sono ormai passati sei mesi da XFactor, e da allora ti sei esibita su diversi palchi, tra cui anche quello del Concertone del Primo Maggio. Come hai vissuto questa notorietà, essendo tu anche molto giovane?
È stata sicuramente una notorietà improvvisa: fino all’anno scorso ero concentratissima sulla scuola e la musica era un hobby per me. È stata un’esperienza che non credevo avrei sperimentato in età così giovane. XFactor ti dà visibilità, ma è più un trampolino di lancio: devi poi essere tu brava a gestire la fama e a capire come andare avanti negli anni. Io mi sento molto fortunata a pensare che dopo pochi mesi sono stata sul palco con Guè Pequeno, oppure che sto per fare un tour con Shablo, Joshua e Tormento. Sono davvero molto grata di aver conosciuto queste persone e di poter sperimentare tutto questo, sicuramente mi sarà utile in futuro.
Non hai vissuto momenti di sconforto durante queste esperienze?
Certo, se non vivessimo situazioni di difficoltà, non saremmo umani. Però è bello, una volta superata l’avversità, andare avanti e pensare “guarda dove sono ora, mentre due, tre, quattro settimane fa stavo malissimo e avevo paura per il futuro”. Il dolore serve a calibrare la felicità di un domani, quindi è importante cercare di darsi da fare.
Cosa diresti alla te stessa di un anno fa?
La me di un anno fa non si sarebbe mai sognata tutto questo: i tour, le canzoni, l’amore e il supporto che sto ricevendo… le direi: stai percorrendo un po’ di gradini, prima o poi li salirai tutti, ma adesso sei ancora ai primi e va benissimo così.
Sì all’ambizione, ma con cautela.
Assolutamente! Questo vale soprattutto per chi è giovane come me: la fretta è veramente una brutta bestia, soprattutto quando si fanno delle scelte grosse e importanti. Certe volte io non mi sento adatta a fare alcune cose, perché ho appena iniziato e non mi sento ancora pronta. Sono una persona con i piedi per terra; d’altronde, ho fatto solo quattro canzoni, devo ancora dare moltissimo. Magari dopo il mio primo EP mi sentirò più sicura, ma io sono qui per il percorso: voglio vedere cosa succede e crearmi un bel background musicale.
È un bel punto di vista, il tuo. Se pensiamo alla nostra generazione attuale, tanti ragazzi ambiscono alla notorietà immediata, a farsi un nome, forse anche perché, grazie ai social, oggi è molto più semplice ottenere visibilità.
Anch’io a volte cado in quella trappola, però dall’altra parte sono cosciente che sei hai tutto subito, poi a livello morale non hai niente. Non ti godi il percorso e non ti viene da dire “cavolo, ho fatto questa cosa qua”. Io se sento di aver faticato tantissimo per qualcosa, so che alla fine sarò felice perché tutti gli sforzi saranno ripagati. È la gioia per il progetto in sé, più profonda della semplice gioia per aver ottenuto qualcosa.
Che rapporto hai con i social?
Non mi fanno impazzire, ma mi piace vedere come la nostra generazione abbraccia i social: vedo gente della mia età molto aperta alla conversazione, molto curiosa e molto creativa, che crea bellissimi contenuti. Io però non condivido molto, anzi, mi piace stare nella mia bolla.
Se puoi concederti un’ambizione: cosa vorresti fare da qui a un anno?
Bella domanda. Direi un bel progetto di cui andare fiera al 110mila%. Anzi, no, facciamo solo 100%, perché sono ancora piccola. Magari un progetto che comprenda anche la cinematografia, che è un’altra delle mie grandi passioni.
Monica Poletti
