La democrazia è (veramente) in pericolo?

Come ogni anno, il 15 settembre si è celebrata la Giornata Internazionale della Democrazia —istituita l’8 novembre 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. 

Crediti: Law&Liberty
https://lawliberty.org/the-useless-united-nations/

Questa ricorrenza non offre solo un momento per promuovere i valori di libertà, il rispetto dei diritti umani e l’importanza di elezioni a suffragio universale, ma permette anche di valutare regolarmente lo stato effettivo della democrazia a livello globale.

Generalmente, la democrazia è concepita sia come un processo continuo sia come un obiettivo finale. La sua piena realizzazione dipende, infatti, dalla partecipazione e dal sostegno congiunto della comunità internazionale, dei governi nazionali, della società civile e dei singoli individui. 

Un elemento chiave che lega democrazia e diritti umani è l’Articolo 21.3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che stabilisce che “La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione”. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, sottolinea come la società civile sia fondamentale per la democrazia, ribadendo che “un Paese sicuro del suo potere dà ai suoi cittadini la possibilità di avere una voce e un ruolo importante per lo sviluppo del Paese stesso”. 

Il tema centrale deciso per il 2025 è quello dell’intelligenza artificiale come strumento di buona governance: l’obiettivo è quello di celebrare il suo potenziale per migliorare la partecipazione pubblica e promuovere l’uguaglianza e lo sviluppo umano, ma pure di sottolineare i gravi rischi, se non controllata. La speranza è che, seguendo gli sforzi delle Nazioni Unite per un futuro di uguaglianza e progresso, i governi migliorino lo stato della democrazia al loro interno.

Ma come si definisce una “democrazia”?

Crediti: IlPost
https://www.ilpost.it/2024/04/01/magazzini-elettorali/

Perché un sistema possa definirsi effettivamente democratico, devono sussistere determinate condizioni. Questo sistema, per definizione, offre al popolo la possibilità di decidere il corso del proprio governo e il proprio futuro

La letteratura identifica numerosi principi fondamentali che definiscono una società democratica, spesso indicati come “14 pilastri”: tra questi troviamo la partecipazione attiva dei cittadini, l’uguaglianza, la trasparenza dei poteri pubblici, la tolleranza, il multipartitismo, il ricorso a elezioni libere e regolari, il rispetto per i diritti umani e dello stato di diritto. 

Perché la democrazia è sempre più in crisi?

Il trionfo della democrazia, dato per certo alla fine del secolo scorso, si è rivelato “un clamoroso abbaglio”: il livello di democratizzazione degli Stati è, infatti, in declino continuo da circa un decennio. Il Global Democracy Index 2024 ha registrato un punteggio medio globale di 5.17 — il minimo storico dal 2015. Le analisi mostrano che solo il 45% della popolazione mondiale vive in una democrazia effettiva, mentre il 39% si trova sotto regimi autoritari e il 15% in sistemi “ibridi”.

Crediti: Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa
https://www.balcanicaucaso.org/aree/Romania/Romania-democrazia-fragile-236653

Questa “crisi” dei sistemi democratici pare dovuta a numerosi fattori:

– Una generale crisi di fiducia e credibilità nei confronti dei governi: nelle democrazie più consolidate, una scarsa affluenza alle urne è dovuta alla percezione che la concentrazione di risorse politiche, culturali, informative ed economiche in pochi gruppi privilegiati renda difficile per i più svantaggiati influenzare le decisioni. 

– La manipolazione, la mancanza di trasparenza e il declino della libertà di espressione dovuta alle continue interferenze della politica nei media. 

– L’ascesa globale del populismo: l’aumento dei partiti populisti (circa il 36% dei seggi nel Parlamento UE) è una causa significativa dell’indebolimento democratico. 

– Il fallimento del tentativo di esportazione della democrazia dall’Occidente ai contesti politicamente instabili. Questi tentativi, spesso guidati dagli Stati Uniti, hanno prodotto risultati controversi, a volte visti come “imposizione o un’ingerenza intollerabile”.

– Il contesto internazionale in continuo mutamento: guerre, violazioni estese dei diritti umani, corsa al riarmo, tendenze autocratiche, rigurgiti nazionalisti e il neoliberismo sono considerati come i principali nemici della democrazia

Come viene misurata la democrazia?

L’Economist Intelligence Unit (EIU) pubblica annualmente il Democracy Index, che classifica 167 Paesi e territori basandosi su cinque criteri: processo elettorale e pluralismo, funzionamento del governo, partecipazione politica, cultura politica e libertà civili. I Paesi sono categorizzati come “democrazie complete”, “democrazie imperfette”, “regimi ibridi” o “regimi autoritari”.

Tra i Paesi più democratici nell’edizione del 2024 si sono distinti Norvegia, Nuova Zelanda e Islanda. Al contrario, i Paesi meno democratici e caratterizzati dagli autoritarismi più intensi risultano essere Afghanistan, Myanmar, Corea del Nord e Repubblica Centrafricana. 

Cosa ci insegna l’Afghanistan?

Nel 2024 l’Afghanistan si è confermato il Paese in cui i valori democratici sono meno garantiti in assoluto, classificandosi all’ultimo posto del Democracy Index: in questo contesto vige infatti una “rigida dittatura”.

Crediti: Spiegel.de
https://www.spiegel.de/ausland/afghanistan-wie-influencer-ein-grotesk-falsches-bild-des-taliban-regimes-zeichnen-a-e49a9b1d-2154-44e6-b203-6f97e0bab814

La situazione dell’Afghanistan è spesso citata come un esempio emblematico del fallimento occidentale nell’esportare la democrazia: dopo quasi vent’anni sotto l’amministrazione controllata statunitense, il Paese è “caduto con disonore” nelle mani dei talebani, a causa di una presunta incapacità, o forse mancanza di volontà, di opporre resistenza all’avanzata fondamentalista. 

Il caso dell’Italia: una democrazia incrinata?

L’Italia è classificata come una “democrazia imperfetta” dal Democracy Index. Nel 2023 si posizionava al 34° posto con 7.69 punti — al di sotto di nazioni come Francia e Spagna, considerate “democrazie complete”. Nel 2024, il punteggio dell’Italia è sceso a 7.58, facendola arretrare al 37° posto: un “trend negativo”, che la vede perdere 1.1 punti e tre posizioni rispetto all’anno precedente.

Crediti: FNSI
https://www.fnsi.it/rapporto-ue-costante-italia-osservata-speciale-confermato-il-nostro-allarme

Questa retrocessione è attribuita principalmente al declino di alcuni criteri. Sebbene l’Italia ottenga un punteggio elevato nel “processo elettorale e pluralismo” (9.58), le sue performance sono inferiori alla media in “cultura politica” (7.50), “libertà civili” (7.35) e “partecipazione politica” (7.22), scendendo addirittura sotto il 7 nella categoria di “funzionamento del governo” (6.79). 

Un rapporto dell’ONG Civil Liberties Union for Europe del 2025 ha inserito l’Italia tra i Paesi i cui governi hanno “sistematicamente non rispettato lo Stato di diritto” nell’ultimo anno. In questo caso, le principali criticità riguardano la manipolazione dei sistemi giudiziari, il declino della libertà di espressione e del diritto alla protesta.

All’interno del dibattito, The Economist ha dedicato una menzione speciale al nostro Paese, notando la presenza del “governo più di destra dalla fine della seconda guerra mondiale”. La preoccupazione è sempre la stessa: Giorgia Meloni, pur avendo inizialmente adottato una posizione moderata, potrebbe tornare a una posizione più dura sotto la pressione di partner nazionali e internazionali. 

Dunque è evidente che la democrazia — sia a livello globale che in Italia — si trova in una fase di profonda sfida: una mobilitazione educativa e un impegno socio-politico costante per la sua difesa e il suo rafforzamento risultano necessari.

Susanna Fazzi

Fonti:

https://www.onuitalia.it/giornata-internazionale-della-democrazia-15-settembre-2016/

https://www.rivistailmulino.it/a/una-crisi-che-non-si-puo-ignorare

https://www.liberties.eu/it/stories/principi-di-democrazia/44151

https://asvis.it/notizie/2-23244/democrazia-in-europa-litalia-tra-i-paesi-che-non-rispettano-lo-stato-di-diritto

https://tg24.sky.it/mondo/2024/09/15/giornata-mondiale-democrazia-paesi-rischio

https://www.sussidiarieta.net/nuova-atlantide/cn2496/la-democrazia-nel-mondo-scatti-all-indietro.html

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/05/litalia-e-davvero-una-democrazia-molti-indizi-fanno-pensare-che-sia-solo-apparenza/7680518/

https://asvis.it/notizie/2-23168/global-democracy-index-diminuiscono-nel-mondo-i-governi-democratici

https://it.gariwo.net/magazine/medio-oriente/dall-afghanistan-alla-siria-i-fallimenti-della-democrazia-28607.html

Fonte immagine in evidenza: https://it.pinterest.com/pin/14144186325035004/

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