Maschera della ribellione: passaggio da persona a simbolo

“Gli uomini muoiono, le idee no” (V for Vendetta, 2006). Storia di come una graphic novel ha trasformato Guy Fawkes nel celebre volto dell’opposizione alle autorità oggi universalmente riconosciuto.

È il 26 ottobre 1605 e Lord William Parker, anche detto Lord Monteagle, prestigioso membro del parlamento inglese, riceve una peculiare lettera anonima. 

“My lord, out of the love I bear to some of your friends, I would advise you, as you tender your life,  to devise some excuse to shift your attendance at this Parliament.”

Mio signore,” avverte il mittente sconosciuto, “per l’affetto che provo nei confronti dei vostri amici vi consiglio, se tenete alla vostra vita, di trovare una scusa per non partecipare al prossimo parlamento”. Il riferimento è alla seduta parlamentare che si terrà il giorno martedì 5 novembre, alla presenza non solo dei membri del Parlamento stesso, ma anche del sovrano Giacomo I Stuart, della famiglia reale e dei principali ufficiali di stato, tra cui i rappresentanti del clero protestante inglese.

Consapevole dell’enorme minaccia ai danni dell’intera linea di successione della nobiltà protestante, Lord Monteagle non può far altro che avvisare il sovrano. È così che nella notte tra il 4 e il 5 novembre, nei sotterranei del Parlamento di Westminster, le guardie reali trovano Guy Fawkes in procinto d’accendere una miccia collegata a 36 barili di polvere da sparo

Ma chi è Guy Fawkes? Militare e membro di una comunità cattolica al tempo oppressa, egli è una delle menti, con altri suoi compagni e sotto la guida di Robert Catesby (nobile cattolico privato del suo titolo dopo essersi rifiutato di giurare fedeltà alla confessione statale), dietro l’ideazione di quella che passerà alla storia come “Congiura delle polveri”. Il fine di questo complotto è quello di liberare il cattolicesimo in un Regno Unito protestante che non solo vieta la libertà di professare la religione, ma perseguita i cattolici impedendo loro di celebrare le messe e giustiziando i sacerdoti. I congiurati sono pronti al martirio pur di abbattere questo regime oppressivo. 

In seguito all’arresto, Fawkes dichiara di essere l’unico responsabile; dopo giorni di torture, però, in un crescendo di crudeltà, egli cede e fa il nome di altri dodici suoi compagni, che verranno giustiziati con lui il gennaio dell’anno successivo. Da quel momento in poi, il suo nome è diventato sinonimo di alto tradimento al governo e, nei secoli a seguire, la sera del 5 novembre di ogni anno viene celebrata la Guy Fawkes night: una sorta di festività, in cui i bambini mettono al rogo dei fantocci, “the Guy” appunto, in memoria della salvezza del loro re e della forza dello stato protestante. 

Tra il XIX e il XX secolo, però, quello stesso gesto compiuto da Fawkes viene rivalutato e inizia a essere romanticizzato: la reputazione dell’uomo passa, quindi, da quella di terrorista a quella di ispiratore. Si riconosce in Guy Fawkes, in effetti, la figura di un uomo esausto, esasperato dall’oppressione di un regime totalitario , il quale decide di sfidare la tirannia in nome del suo credo.

È in questa ottica che il suo volto diventa leggenda, con la pubblicazione, negli anni ’80, di un albo a fumetti ispirato alla sua storia: V for Vendetta. Questa distopia, ambientata in una dittatura controllante celata ai cittadini, ha come scopo narrativo quello di mettere in discussione la concezione della libertà data dalla politica. Nel corso del racconto sono vari i riferimenti alla storia di Guy Fawkes, primo tra tutti la maschera indossata dal protagonista: disegnata seguendone i tratti somatici, infatti, il famosissimo volto bianco dietro al quale si cela il rivoluzionario V non è altri che il congiurato colpevole di tenere in mano la miccia.

Inizialmente pubblicata a capitoli sulla rivista britannica Warrior specializzata in antologie di fumetti per un pubblico adulto la storia scritta da Alan Moore e disegnata da David Lloyd non vede immediatamente il successo. È solo con l’unione degli albi in un unico volume da parte della casa di produzione DC e con l’uscita dell’omonimo film nel 2005, diretto da James McTeigue, che V for Vendetta ottiene il titolo di cult

ll messaggio politico chiaro e il fatto che sia uno simbolo facilmente riconoscibile fanno sì che gli ideali rivoluzionari e radicali portati avanti prima dallo stesso Guy Fawkes, poi da V, vengano inevitabilmente associati a questa stessa maschera anche nella cultura popolare odierna. In effetti, è comune vederla indossata durante manifestazioni e proteste di piazza ed è, inoltre, anche lo strumento scelto da coloro che compongono la famosa organizzazione di hacker Anonymous per celare le proprie identità. Gli Anonymous attivi tutt’oggi e anch’essi mossi da scopi politici e di ribellione alla censura, come Fawkes e V sono nati su 4chan, operano in tutto il mondo e sono famosi per operazioni come Project Chanology (con bersaglio la chiesa di Scientology), OperationPayback (contro banche e società legate alla WikiLeaks) o OpCartel (nel tentativo, poi fallito, di esporre il cartello Los Zetas messicano). 

Neanche l’Italia, poi, è esente dai loro attacchi: qui, infatti, hanno manomesso vari siti di politici in vista, come quello del senatore del PDL Maurizio Paniz e quello dell’ex senatrice della Repubblica Paola Binetti, senza contare gli insulti alla Lega Nord sul sito di MissPadania, un concorso di bellezza che si svolge nelle regioni del Nord del paese dal 1998. “Mentre il paese va a rotoli a discapito delle classi più svantaggiate voi continuate a perdere ottime occasioni per tacere, per smettere di rubare e per piantarla di farvi sempre e soltanto gli affari vostri”  cita La Repubblica in un articolo del 22 Febbraio 2012, riprendendo le parole degli hacktivisti che chiedono a gran voce cambiamenti nella politica italiana. “Vogliamo delle risposte e le vogliamo subito. Vogliamo che qualcuno paghi. Vogliamo che sia cambiata questa porcata di legge elettorale. Vogliamo che siano aboliti (come il popolo italiano aveva già deciso nel 1993) TUTTI i finanziamenti ai partiti.

Vari attacchi sono stati poi indirizzati anche verso il Vaticano nel 2012 (nonostante la storia paia ironica, dato che Guy Fawkes era cristiano cattolico, n.d.r). Tra gli altri, si può ricordare l’occasione in cui il sito dello Stato è stato reso inagibile per due giorni dall’organizzazione, che ha giustificato l’azione criticando la censura attuata dal clero anti-progresso nei confronti della medicina e la continua discriminazione religiosa, sessuale e politica portata avanti dalla Chiesa e ritenuta retrograda e anacronistica per il XXI secolo. La Santa Sede ha subito altri due attacchi: il secondo mirato alla stessa radio del vaticano e il terzo nuovamente al sito web, ma tutti motivati dagli stessi messaggi. 

Remember, remember the 5th of November…” una filastrocca diversa dalle altre, che oggi ci ricorda Guy Fawkes e tutta la storia da lui creata: lottatore, traditore, zimbello, simbolo di libertà, lotta al potere. Non più una persona ma un’ideologia, sopravvissuta alla morte del suo promotore e portata avanti dal suo volto sorridente e beffardo nei secoli a venire. 

Nemo Cirillo

Fonti:

https://www.repubblica.it/tecnologia/2012/02/22/news/anonymous_contro_i_politici_italiani_attaccati_i_siti_di_binetti_e_ria-30320344/

https://it.wikipedia.org/wiki/Guy_Fawkes

https://archivio.fototeca-gilardi.com/item/it/1/37991/CONGIURA+DELLE+POLVERI

https://www.geopop.it/guy-fawkes-e-la-congiura-delle-polveri-la-storia-del-complotto-per-uccidere-il-re-dinghilterra/

https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Catesby

https://it.wikipedia.org/wiki/Anonymous

https://it.wikiquote.org/wiki/V_per_Vendetta

https://www.britishinstitutes.it/poggibonsi/blog/remember-remember-the-5th-of-november—

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