Carlo Pignatelli si sposta a Milano: a Torino la moda non funziona?

Torino, si sa, ha molte qualità, ma non sempre ha fiuto per il business. Culla di molteplici attività e scoperte storiche, talvolta non è stata in grado di tenerle in città, permettendo che emigrassero per altri orizzonti. Ne è un esempio la produzione di moda – ma anche la sua gestione e comunicazione – che negli ultimi decenni è stata delocalizzata, non lasciando molto a Torino.

Lo conferma la decisione del brand bridal Carlo Pignatelli – una delle poche imprese del settore che erano rimaste nel capoluogo sabaudo – di spostare il proprio quartier generale da Torino a Milano. La sede di via Reiss Romoli non esisterà più, rimarrà invece lo storico negozio di via Cernaia, che verrà rinnovato da un esperto team di architetti. La decisione stupisce, ma secondo le dichiarazioni del nuovo proprietario, Francesco Gianfala: «Milano non è una fuga, è il nostro baricentro naturale. Ci permette di posizionarci dove la moda vive, cresce e si muove ogni giorno». Un modo, quindi, per rilanciare il brand – in crisi per la scarsa celebrazione di matrimoni, rispetto agli anni passati – senza abbandonarne la natura o stravolgerne le dinamiche, considerando che nel capoluogo lombardo opera già da tempo con showroom e boutique. Una decisione dolorosa, ma necessaria, che potrebbe giovare alla crescita del marchio, a detta della direzione.

D’altronde, non è la prima volta che Torino si lascia sfuggire opportunità d’investimento e crescita nel settore moda. Il secolo scorso, infatti, era considerata il polo più importante per la produzione di abbigliamento e accessori, sia per le innovative tecniche di realizzazione dei tessuti, sia per le sue sartorie colme di mani sapienti. Potremmo considerarla la culla della moda italiana, tant’è vero che una Camera Nazionale della Moda Italiana ante litteram è nata proprio qui. Si tratta del GFT (Gruppo Finanziario Tessile), nato come azienda di produzione in serie – rilanciando, tra gli altri, il marchio Facis – e successivamente diventato un punto fermo per la creazione di collezioni prêt-à-porter per i brand più prestigiosi, da Giorgio Armani, a Valentino, a Ungaro. Un’azienda, quindi, simbolo del Made in Italy e sintesi tra industria, creatività e lusso. Il GFT è fallito nel 2003 dopo la scomparsa di Marco Rivetti, che ha aggravato le condizioni di crisi dell’impresa.

A Torino la moda funziona poco e ne sono un esempio le centinaia di negozi che chiudono ogni anno, segno di una classe media che acquista l’indispensabile e non si concede troppi fronzoli. In fondo, lo stile classico della città si ripercuote anche sulla sua popolazione, che spesso e volentieri predilige l’essenziale, non solo nei colori scuri e nelle forme semplici dei capi, ma anche nella quantità di capi acquistati. Questo può essere considerato un bene in controtendenza al sovraconsumo mondiale, se non teniamo conto del fatto che spesso gli abiti invenduti non fanno una fine felice.

Resistono invece alcune realtà artigiane locali, che rappresentano ancora un fiore all’occhiello per la nostra regione. Infatti, come dichiarato l’anno scorso da Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino: «In Piemonte il Sistema Moda (tessile-abbigliamento, pelli, cuoio e calzature) rappresenta ancora un settore trainante dell’economia regionale. La qualità delle nostre produzioni ci è riconosciuta in tutto il mondo». Tuttavia, ha anche affermato: «Il settore ha retto il periodo pandemico, ma altre situazioni geopolitiche internazionali e le nuove misure imposte a livello europeo, anche sulla sostenibilità, stanno mettendo a dura prova la sua resilienza». Quindi, l’alta qualità del nostro artigianato esiste e resiste, ma ha bisogno del giusto sostegno per continuare a crescere.

Non solo produzione e tessile, ma anche moda tout court: sono i casi di alcuni grandi brand, fortemente radicati nel territorio, che hanno deciso di rimanere nella nostra regione, nonostante le difficoltà. Tra questi troviamo Loro Piana, Zegna ed Herno, che hanno scelto il Piemonte come luogo d’elezione, chi per la propria sede centrale, chi solo per la propria produzione. Una conferma che, con le eccellenze del territorio, si può portare avanti con successo la propria idea di impresa, a livello nazionale e internazionale.

C’è poi Aerenica, realtà molto recente – con atelier in piazza Castello a Torino – nata dall’intuizione di Nicole Cavallo, che ha lasciato la direzione creativa dell’azienda di famiglia, Nicole Spose, per iniziare un percorso tutto suo. Non può mancare all’appello anche Oscalito, raffinato marchio di lingerie e maglieria di lusso con produzione e quartier generale nel cuore di Torino (ne abbiamo parlato anche qui). Tuttavia, l’esempio più virtuoso è BasicNet, il gruppo – con sede in Largo Maurizio Vitale a Torino – di cui fanno parte Kappa, K-Way, Superga, Jesus Jeans, Sebago, Briko e Woolrich, l’ultimo acquisto. Parole di speranza per il futuro in crescita di Torino arrivano proprio dal fondatore di BasicNet, l‘imprenditore torinese Marco Boglione, che sostiene: «Torino in crisi? Ma quale crisi, la città ha cambiato marcia da tempo e ora sta correndo. Chi non lo vede, sbaglia di grosso e deve comprarsi occhiali nuovi: perché così sembra concentrarsi solo sul bicchiere mezzo vuoto».

Alessandra Picciariello

Fonti

Benna Christian, “Marco Boglione e Torino tra crescita e crisi: «Guardiamo avanti, siamo leader ovunque: dallo Spazio alla moda»”, Torino.corriere.it, 6 dicembre 2025, ultima consultazione: 20/12/2025, link: https://torino.corriere.it/notizie/economia/25_dicembre_06/marco-boglione-e-torino-tra-crescita-e-crisi-guardiamo-avanti-siamo-leader-ovunque-dallo-spazio-alla-moda-082fbaa9-49d3-49ec-be2d-7f85e53eaxlk.shtml

Comunicato stampa, “Settore del fashion in sofferenza, calo delle esportazioni a Torino. Confartigianato: «Serve sostegno alle imprese»”, Torinoggi.it, 20 ottobre 2024, ultima consultazione: 20/12/2025, link: https://www.torinoggi.it/2024/10/20/leggi-notizia/argomenti/economia-4/articolo/settore-del-fashion-in-sofferenza-torino-subisce-un-calo-delle-esportazioni-confartigianato-alle.html

Di Paco Leonardo, “Pignatelli sposta a Milano il quartier generale: “Andiamo dove la moda può vivere e crescere”, Lastampa.it, 18 dicembre 2025, ultima consultazione: 20/12/2025, link: https://www.lastampa.it/torino/2025/12/18/news/pignatelli_trasloco_milano_vestiti_sposa_matrimonio-15438905/

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