Il cliente che passa solo per fare due chiacchiere, quello che va via soddisfatto con il suo bottino, quello che fa entrambe le cose, i passanti che guardano il banco e sorridono: per Eros e Daniele tutto questo non ha prezzo, sono le parti più belle del loro lavoro. I due gestiscono Lorsomaggiore (sì, tutto attaccato!), un banco vintage che si divide tra il Balon il sabato e piazza Santa Giulia il giovedì, spostandosi la domenica nella provincia torinese o a Milano, in zona Navigli.
La loro è una storia d’amore per questo lavoro e per il vintage: Eros inizialmente lavora nella ristorazione, ma viene catapultato all’interno di questo mondo da una collega che gli chiede di riorganizzare il suo magazzino colmo di abbigliamento vintage. Dal magazzino si passa poi al banco al mercato, dove Eros decide di aiutare l’amica a corto di personale. È proprio qui che scatta in lui il desiderio di intraprendere questo percorso: “Quello che mi è rimasto impresso è stato vedere persone di tantissime età, ceti sociali e nazionalità diverse. Il vintage riesce a unire tutte queste persone, ciò mi ha dato un grandissimo senso di libertà, mi sono sentito a casa”, afferma lui stesso. Da questo momento all’apertura del suo personale banco vintage nel novembre 2021 il passo è breve. Eros non è però solo in questa avventura, ma è accompagnato dal suo ormai amico e socio Daniele, che si occupa di comunicazione e social. Gli si è presentato un giorno in veste di cliente al suo banco: un gilet a €5 lo ha colpito inizialmente, ma è stata la passione di Eros nel vedere le persone andare via soddisfatte non solo dopo l’acquisto, ma anche e soprattutto dopo un’amabile chiacchierata, che lo ha conquistato.
Per i più curiosi, possiamo svelare che dietro al nome “Lorsomaggiore” si trovano molteplici significati: innanzitutto “orso” è il soprannome di Eros, chiamato così dai suoi amici perché molto emotivo ed espansivo, ma al tempo stesso chiuso in determinati momenti. Inoltre, “l’orso maggiore” simboleggia un senso di fratellanza (essendo Eros sempre il più adulto del gruppo) e la costellazione, “l’orsa maggiore”, declinata però al maschile in quanto secondo lui l’abbigliamento maschile non è mai preso sul serio come quello femminile. Ultima chicca: l’orso è anche il totem della forza, del coraggio e del collegamento tra cielo e terra, questo il significato attribuito da Daniele, che lo ha subito affascinato.
Lorsomaggiore è un banco vintage che però si vuole presentare come una boutique: tutto è in ordine e ognuno è accolto con un saluto e un buongiorno. Panciotti, eleganti e stravaganti, cappotti, giacconi in pelle, loden, blazer e completi sono i capi su cui il banco si specializza per quanto riguarda l’uomo, sempre e ovviamente concentrandosi sul ricercare tessuti di alta qualità e con un taglio particolare e unico. Per quanto riguarda la donna, è protagonista il vintage anni ’60 con abiti tagliati in vita e cappottini provenienti da sartorie torinesi, anche qui di un’elevata qualità. Non mancano, inoltre, capi degli anni ’80 e vestaglie in pura seta.
Negli ultimi anni il vintage è stato davvero rivalutato, in positivo, e questa è una bella notizia non solo perché più sostenibile poiché abbatte gli sprechi, ma anche perché permette a ognuno di noi di sviluppare un proprio stile indossando abiti che spesso e volentieri sono unici nel proprio genere. Secondo Daniele si tratta di un fattore sociale: durante il periodo di crisi si cerca di spendere di meno; però questo boom si deve anche a una ricerca della qualità e del taglio del prodotto di un certo tipo che solo il vintage può offrire. Nell’opinione di Eros, grazie alla propaganda mediatica degli ultimi tempi il significato del vintage è cambiato: una volta ce ne si vergognava, oggi è invece una ricchezza. Senza contare che l’Italia, essendo uno dei Paesi più importanti per la moda, è colma di abbigliamento e accessori vintage. Sempre considerando questo punto di vista, da Lorsomaggiore si riesce, facendo un semplice giro al mercato, a vedere la differenza di come erano cuciti i capi nel passato rispetto a oggi: è una scuola a cielo aperto per gli appassionati e i curiosi.
Il settore del vintage è in forte crescita, l’augurio è che possa continuare così in futuro (se non migliorare) e che sempre più persone capiscano la rilevanza di valorizzare l’abbigliamento del passato che, dotato di maggiore qualità e unicità, può essere indossato e attualizzato nel presente: la sua storia si unisce a un racconto nuovo, di rinascita.
Alessandra Picciariello




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