Hamilton: il musical specchio dell’America di oggi e di ieri

Raccontare New York: i musical

In Sotto le Torri di Manhattan, Mario Maffi sostiene che spesso New York, così come Manhattan, venga descritta con immagini artificiali, immobili, lontane dalla realtà, create da anni e anni di film e fotografie che hanno alimentato stereotipi, ricercati poi da ogni turista al suo arrivo nella Grande Mela. Siamo così abituati alle immagini di New York, che la meraviglia che si dovrebbe provare una volta nella città ne risente molto. Per questo l’autore suggerisce nuovi modi per guardare Manhattan, ad esempio concentrandosi sulle sue squares, o sulle sue isole, o sulle tre parti che la compongono (downtown, midtown e uptown). È vero che l’arte che nasce o che s’ispira a New York ha alimentato immagini stereotipate, ma bisogna anche considerare come questa tragga sempre spunto dalla realtà e come sia un mezzo per veicolare quello che normalmente non si riesce ad esprimere.

Un genere artistico simbolo della cultura americana è senza dubbi il musical. Dalla sua nascita nella seconda metà dell’Ottocento fino ad oggi, il musical, mix di canto, ballo e recitazione rappresenta sia una forma popolare di svago, sia uno specchio del mondo in cui è immerso. Ad esempio, Rent (1996) di Jonathan Larson, ispiratosi a La bohème di Puccini, presenta la vita precaria di giovani artisti e della paura per l’AIDS, molto forte negli anni ’80;  West Side Story, musical degli anni ’60, è la storia di un amore contrastato da famiglie di diversi gruppi etnici che, proprio in quegli anni, con una nuova ondata di flussi migratori soprattutto dal Porto Rico, erano costretti a condividere gli stessi spazi, dando vita a scontri violenti.

Hamilton: raccontare il passato e il presente degli Stati Uniti

Ed è proprio dalla penna di un compositore portoricano, Lin-Manuel Miranda, che il 13 luglio del 2015 va in scena per la prima volta sul palco del Richard Rogers Theatre, quello che sarebbe diventato uno dei musical più premiati e celebrati di Broadway: Hamilton, An American Musical. Attraverso canzoni che uniscono la tradizione dei musical con il pop, soul e soprattutto l’hip-hop, Miranda porta in scena la fondazione degli Stati Uniti da un punto di vista completamente nuovo e rivoluzionario. I padri fondatori, così come tutti gli altri personaggi, sono rappresentati da un cast multietnico, per evidenziare la diversità che è alla base della nazione americana. Siamo negli anni della campagna elettorale tra Hillary Clinton e Donald Trump, che l’anno dopo s’insedierà alla Casa Bianca e porterà avanti una politica notoriamente anti-immigrazione e razzista. Per le comunità afroamericane, asiatiche e latinoamericane, vedersi rappresentati come gli elementi portanti della nazione che li stava mettendo sempre più ai margini, diventa grande fonte di speranza. Nel musical, si utilizzano più volte le immagini che costruiscono il mito americano e che hanno spinto tante persone a cercare negli Stati Uniti un futuro migliore: Alexander Hamilton, padre fondatore che ebbe un ruolo centrale nella creazione del sistema finanziario americano, viene spesso definito come “l’ immigrato”, che  partendo da zero e lavorando duramente, ha raggiunto dopo molti sacrifici il successo.

Hamilton Trailer Ufficiale (Disney+)

Molte frasi dei brani, sebbene facciano riferimento al periodo della lotta dell’indipendenza, sono applicabili alla condizione che ancora oggi la comunità afroamericana vive in America e sono state riutilizzate in canzoni rap e hip-hop che denunciano il contesto odierno.

Il musical stesso si è fatto carico di prestare voce a battaglie di grande rilievo sociale: nel 2017 l’uragano Maria sconvolge Porto Rico e Lin-Manuel Miranda si muove per rendere nota la catastrofe e far rinascere il territorio. L’intero cast ha preso parte ad iniziative in supporto di Black Lives Matter, all’uguaglianza di genere e al diritto all’educazione.

A mezzanotte di giovedì 11 maggio, con il decadimento del Title 42, norma reintrodotta da Trump durante l’era Covid-19 per respingere i richiedenti asilo, alla frontiera tra Stati Uniti e Messico sono tornate in gran numero (anche se meno di quanto ci si aspettasse) le persone che sperano di poter migliorare la propria condizione oltre il confine. Nonostante la norma sopracitata non sia più vigente, la preoccupazione dei migranti rimane forte, visto che l’amministrazione Biden ha deciso di sostituirla con un’altra considerata ancora più restrittiva, e il sindaco di New York, Eric Adams, per frenare gli arrivi, ha revocato il diritto di garantire un posto letto a chiunque ne abbia bisogno. Se nell’opera di Miranda la figura dell’immigrato è centrale e celebrata, nella realtà, che sia in America o in Italia, non è ancora così. Hamilton, però, dimostra come, per quanto difficile, cambiare punto di vista sia possibile.

Maël Bertotto

-Crediti immagine di copertina:

Hamilton, il più americano dei musical

-Fonti:

-M. Maffi, Sotto le Torri di Manhattan (Rizzoli, 1998)

-https://www.theguardian.com/us-news/2023/may/13/us-mexico-border-calm-situation-title-42-ending

-https://www.nytimes.com/2023/05/12/us/politics/title-42-expires-border-migrants.html

Crediti immagine di copertina di Instagram: https://www.instagram.com/p/Cr4hGIptT7a/

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