Ballare mentre il mondo brucia: WEEDKILLER, il primo album di Ashnikko

Se non avete sentito mai parlare di Ashnikko, forse i più avidi frequentatori di TikTok avranno ascoltato pochi secondi di Stupid, Daisy o Slumber Party scrollando per l’app di video sharing. La cantante statunitense, con i suoi capelli blu e la sua estetica un po’ cyberpunk un po’ fairycore, si è ritagliata da tempo con le sue hit virali un posto tra gli artisti alternative-pop del momento. Nel gennaio del 2021 ha pubblicato il suo mixtape DEMIDEVIL, accolto con piacere dalla critica. Dopo un periodo di pausa di quasi due anni, Ashnikko ha rilasciato il primo singolo di WEEDKILLER, il suo primissimo album: You Make Me Sick!, aggressivo ed energetico, è trap ed è nu-metal ed è un buonissimo assaggio di quello che ci avrebbe mostrato nei mesi successivi.

WEEDKILLER è un concept album, o almeno ne indossa le vesti. Come dice Ashnikko in un’intervista per The Fader l’album parla “di una civilizzazione fatata occupata e distrutta da macchine che si nutrono di materia organica dove la protagonista fata cerca vendetta diventando lei stessa parte automa”. In verità solo alcune canzoni dell’album raccontano questa storia. Tra World Eater, che introduce le macchine assassine weedkiller, e Moonlight Magic, dove Ash canta di una ipotetica amante che la attrae a sé come fa la luna con il mare, la continuità è più sonica che altro. Si potrebbe più dire che questo sfondo fantastico e fantascientifico è un pretesto per raccontare di sé e del mondo, una metafora dove i weedkiller sono i poteri politici statunitensi che hanno rovesciato Roe v. Wade (Possession of a Weapon), sono i grandi capitalisti che deforestano e distruggono l’ecosistema (World Eater, Worms), oppure sono anche solo semplicemente persone che ci hanno fatto del male intimamente (You Make Me Sick!).

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I più grandi pregi di WEEDKILLER a livello tecnico sono la continuità musicale tra i brani e la voce di Ashnikko, che si presta perfettamente a tutto l’ampio range di emozioni presenti nel progetto. Dal vibe quasi cultista di World Eater (con un’uscita strumentale che sembra venire direttamente dall’adattamento cinematografico di Dune) al brano da club Don’t Look at It al malinconico Miss Nectarine fino a Dying Star. Quest’ultima canzone è un incredibile brano di chiusura dopo tutta la potenza (sia emotiva che musicale) di WEEDKILLER: una lenta, dolce ballata d’amore dove ci si lecca le ferite, si chiede all’altra persona di abbracciarci e stringerci a lәi mentre chiudiamo gli occhi e dormiamo dopo tutta la fatica. Ethel Cain – che forse conoscerete per Ptolemaea e l’album Preacher’s Daughter – presta la sua voce per Dying Star, ampliando ancora di più il feeling etereo del brano.

Emozioni” è probabilmente la parola chiave per descrivere WEEDKILLER: quelle di Ashnikko, le nostre, come il mondo e le sue problematiche le creano, le ampliano o le azzerano. In Worms, Ash canta di come il mondo sta morendo, ma non può fare altro che continuare a vivere la sua vita. Miss Nectarine è basata sulla quasi universale esperienza saffica dell’innamorarsi di una propria amica, in questo caso con un contorno di fondamentalismo cristiano tipico del sud degli States (contesto in cui Ashnikko è cresciuta). Cheerleader e Possession of a Weapon sono femministe e – scusate il francesismo – incazzate pure, anche se in modo in diversi: dove Cheerleader si lamenta della sessualizzazione delle giovani donne e gli standard di bellezza urlando e permettendo all’ascoltatore di scatenarsi sul beat, Possession è quella rabbia gelida che ti prende allo stomaco e ti ferma dal fare una stupidata verso chi ti ha fatto del male. Come menzionato prima, Ashnikko l’ha scritta come reazione emotiva al rovesciamento di Roe v. Wade, la sentenza che garantiva il diritto costituzionale all’aborto negli Stati Uniti: “How dare I have private desires?” canta Ash sopra il ritmo più cupo dell’intero album, “Come oso avere desideri privati?”. WEEDKILLER presenta sia la gioia queer che la rabbia verso l’oppressione, una voglia di non accettare passivamente la propria condizione ma correrci incontro a spada sguainata. 

Seppure alcuni brani musicalmente finiscono per essere più facili da dimenticare (soprattutto Super Soaker e Want It All), WEEDKILLER è spanne sopra DEMIDEVIL. Con il suo blend di generi musicali diversi, dal pop anni 2000 al nu-metal, riesce a distinguersi nella (ormai anche forse un po’ saturata) scena dell’alternative pop. Rabbia, gioia, vendetta e celebrazione della vita si intersecano per raccontare lo stato mentale di Ashnikko e – probabilmente – di un’intera generazione di giovani stanchi di un pianeta che va letteralmente a fuoco e di governi che tolgono diritti fondamentali. Ma finché lo show va avanti, continueremo a ballare sul beat.

Brani consigliati: Worms, Don’t Look at It, Cheerleader, Moonlight Magic, Chokehold Cherry Phyton, Possession of a Weapon, Dying Star (ft. Ethel Cain)

Gaia Sposari

crediti immagine di copertina: @ashnikko on Instagram

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