“Nuoto libero” di J. Otsuka: il delicato racconto del rapporto complesso tra madre e figlia

Delicato eppure penetrante, leggero e allo stesso tempo capace di andare davvero in profondità e di toccare le corde dell’animo del lettore. Tutto questo è Nuoto libero di Julie Otsuka, autrice giapponese che vi conquisterà per la sua prosa semplice e il suo stile immediato, capaci di far breccia fin dalle prime righe nel cuore del lettore.

Nuoto libero racconta la storia del legame complesso che unisce tra loro madre e figlia, un rapporto complicato e dalle mille sfaccettature. Questo romanzo breve si può dividere in tre macro-capitoli. Il primo è dedicato al racconto della vita della piscina sotterranea. Si tratta di una piscina indoor che rappresenta un posto sicuro per tutti i suoi fruitori. Nuotare liberamente tra le sue acque permette a tutti i frequentatori della piscina di fuggire dalla realtà per un breve periodo al giorno e riuscire a esprimere chi sono veramente. Questa piscina rappresenta uno microcosmo all’interno della società. Ci sono regole ben precise da rispettare, ognuno ha il suo ruolo e la ruotine è sempre ben scandita.

L’umore migliora, i tic scompaiono, i ricordi si risvegliano, le emicranie si dissolvono, e piano piano il chiacchiericcio della nostra mente comincia a placarsi, mentre noi, una bracciata dopo l’altra, una vasca dopo l’altra, continuiamo a nuotare. E quando abbiamo finito le vasche ci issiamo fuori dalla piscina, gocciolanti e rinfrescati nel nostro nuovo equilibrio, pronti ad affrontare un altro giorno sulla terraferma”.

Un giorno però la tranquillità e la monotonia vengono brutalmente distrutte: sul fondo di una delle vasche compare infatti una strana crepa. La piscina viene meticolosamente controllata e si fanno i dovuti test, ma la crepa sembra essere senza spiegazione. La rottura della piscina e della quotidianità causano scompiglio nella vita dei frequentatori abituali e si sprecano le interpretazioni: qualcuno arriva anche a vederci la fine del mondo. Pian piano la vita della piscina sotterranea torna alla normalità, finché un giorno la crepa si allarga, espandendosi su tutto il fondale. La vita della piscina è ormai segnata: dopo tre settimane viene chiusa, cessando di essere il rifugio dalle intemperie della quotidianità.

Tra i frequentatori più affezionati c’è Alice, una signora di sessant’anni che soffre di Alzheimer. Così si apre la seconda parte del romanzo, incentrata proprio su di lei. La perdita della piscina comporta la fine della sua stabilità mentale e delle rassicuranti certezze della sua vita. Pian piano il lettore capisce che l’incrinarsi del fondale della piscina rappresenta le crepe della memoria di Alice, crepe che si ingrossano fino a diventare insanabili, distruggendo tutto quello che incontrano. A malincuore, suo marito deciderà di portarla in una clinica dedicata alla sua malattia: una decisione che sembrerà un abbandono e segnerà l’inizio di un declino inesorabile, all’interno di una struttura che vede Alice come una paziente pagante e nulla più.

La terza parte è quella più toccante ed è dedicata alla figlia di Alice. Giunta alla mezza età senza aver raggiunto molto nella vita, sua figlia non la abbandonerà e inizierà a occuparsi di lei con una premura tutta nuova, ricucendo un rapporto che si era deteriorato a causa delle incombenze della vita quotidiana. Lentamente sarà proprio la figlia a mettere ordine nel passato che la memoria di Alice non riesce più a trattenere, scoprendo un’infanzia difficile, trascorsa in un campo di concentramento per giapponesi, il lungo matrimonio, l’enorme difficoltà per superare il lutto della prima neonata e l’esperienza di essere una madre nippo-americana in California.

Con il suo stile semplice ma toccante, Julie Otsuka ci fa immergere nel declino di Alice e ci racconta il difficile recupero di un rapporto che sembrava ormai perduto e che invece, nonostante le difficoltà, porterà la figlia di Alice ad amare sua madre ancora di più.

Irene Rolando

Crediti immagine in evidenza: https://pixabay.com/it/photos/libro-pagine-capitoli-aprire-1283865/

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