Torino accoglie anche quest’anno il ritorno di Luci d’Artista, installazione che, dal 1998, durante il periodo invernale trasforma la città in un museo a cielo aperto. L’evento è ormai uno dei simboli della città, in grado di far convergere il gusto degli artisti contemporanei con scenografie suggestive che ormai sono note a tutti i cittadini.
In realtà Luci d’Artista è un’iniziativa pionieristica in Italia, nata dall’idea di avvicinare il pubblico all’arte mediante installazioni urbane gratuite. L’obiettivo? Creare un percorso d’arte contemporanea accessibile a tutti.

Sin dalla sua nascita, Luci d’Artista è stata pensata per riempire d’arte la città, esplorando temi come natura, scienza e folclore. Grazie alle installazioni ormai iconiche e ingranate nell’immaginario torinese, inoltre, l’iniziativa è diventata l’ennesima testimonianza di come l’arte sia in grado di generare un’identità collettiva.
L’evento, oggi una vera e propria tradizione torinese, è ormai capace di attirare turisti e appassionati.
Quest’anno, le installazioni affrontano il tema della dualità e del dialogo tra passato e presente, un concetto riflesso nelle opere nuove e in quelle iconiche rinnovate.
Novità del 2024: le nuove installazioni
Per il 2024, oltre a quelle “storiche”, due nuove installazioni caratterizzano il percorso artistico: Scia’Mano di Luigi Ontani e VR Man di Andreas Angelidakis.
Scia’Mano, collocata ai Giardini Sambuy, rappresenta la figura di uno sciamano, un soggetto che Ontani interpreta in chiave universale e surrealista. Il lightbox bifacciale, che si trasforma con il punto di vista dell’osservatore, evoca l’atmosfera mistica e la connessione della città con il simbolismo magico. La maschera, creata con artigiani balinesi, ricorda una mano, metafora di energia spirituale e legame culturale con il territorio torinese.
L’altra novità, VR Man di Andreas Angelidakis, ha trovato il suo posto in Piazza Vittorio Veneto. Trattasi, questa, di una scultura che fonde la tradizione classica con l’estetica contemporanea. Il soggetto è un atleta, in onore dei Giochi Mondiali Universitari Invernali Torino 2025, di chiara ispirazione greca e romana, simbolo di forza fisica e intellettuale.
Oltre alle nuove opere, quest’anno tornano installazioni celebri come Il volo dei numeri di Mario Merz sulla Mole Antonelliana e Planetario di Carmelo Giammello lungo via Roma, quest’ultima con una serie di sfere luminose che rappresentano costellazioni.
Sono stati inoltre effettuati restauri e aggiornamenti tecnologici per rendere le installazioni più sostenibili. Tra gli obiettivi del 2024, infatti, spicca la volontà di ridurre l’impatto ambientale e di usare tecnologie efficienti, in modo da trasformare Luci d’Artista in un evento più responsabile, rispettare il paesaggio urbano e ridurre il consumo energetico che le installazioni richiedono.
Luci d’Artista continua ad avere un forte impatto sociale e culturale, poiché le installazioni illuminano aree simboliche della città, trasformando luoghi quotidiani in spazi poetici e stimolando riflessioni su arte, identità e innovazione.
Torino si trasforma così una galleria d’arte all’aperto, capace di attrarre un pubblico eterogeneo, dagli esperti d’arte ai cittadini curiosi. Questo evento rappresenta un’occasione per riscoprire il tessuto urbano e per esplorare il legame tra la città e la sua comunità, in una celebrazione della creatività contemporanea.
Luci d’Artista si conferma quindi come uno degli eventi culturali più piacevoli dell’inverno torinese, una tradizione che unisce la storia della città con un progetto artistico in continua evoluzione.
Rebecca Isabel Siri
Crediti immagine: notizie.comuni-italiani, wugtorino2025
