Circe: una figura affascinante

Se vi appassionano i libri che narrano le storie dei personaggi della mitologia, Circe, scritto da Madeline Miller, è il romanzo giusto per voi. Quest’ultima ha esordito nel mondo della scrittura nel 2011 con il suo primo libro La canzone di Achille, dove racconta e analizza la turbolenta e complicata relazione tra Patroclo e Achille. Dopo il grande successo di questa prima pubblicazione, la Miller torna nella scena letteraria con un’altra opera, Circe, pubblicata nel 2018 in lingua originale e successivamente tradotta in 6 lingue, tra cui l’italiano. L’autrice racconta la storia della famosa maga sotto una luce completamente nuova e con una maestria che coinvolge a pieno il lettore che non riuscirà a smettere di leggere.

Circe è un personaggio molto noto nel mondo letterario e della mitologia, poiché viene presentata nella narrazione del viaggio di ritorno di Ulisse verso Itaca. Omero, infatti, racconta che Ulisse, navigando verso la propria casa dopo la guerra di Troia, si trova a dover affrontare svariate disavventure e tra queste troviamo proprio quella che riguarda la maga. Ulisse approda sull’isola di Eea dove vive Circe, famosa per trasformare tutti coloro che sbarcano in quel luogo in animali selvatici e, dopo che questo destino viene riservato anche a tutti i marinai e i compagni che viaggiavano con il re di Itaca, gli dèi decidono di andare in soccorso a Ulisse e gli donano un’erba magica da inserire nel bicchiere quando la maga gli offrirà da bere. Questo impedisce all’eroe di trasformarsi in un animale, ma gli permette anche di resistere all’incredibile fascino di Circe. Ulisse rimarrà sull’isola per circa un anno e riuscirà a riottenere la libertà dei propri marinai e anche di tutti gli altri, i quali torneranno alle loro sembianze umane. Durante questo periodo però la maga si innamora profondamente dell’eroe e cerca di convincerlo a rimanere con lei e di rinunciare al viaggio di ritorno, ma Itaca aspetta il proprio sovrano. Si narra anche che i due abbiano avuto un figlio di nome Telegono, poi cresciuto da Circe sull’isola.

Madeline Miller però non si concentra unicamente su questo episodio della vita della maga, bensì racconta gli avvenimenti che hanno portato Circe a vivere su quell’isola e anche tutto quello che si trova ad affrontare in quanto madre dopo la partenza di Ulisse. Infatti è la figlia di Elios, dio del Sole, e della ninfa Perseide, ma fin dai primi anni di vita viene considerata poco adatta alla vita tra gli dèi, poiché non abbastanza affascinante in quanto solo parzialmente di origine divina. Vive quindi una vita molto solitaria e spesso si trova isolata anche dai suoi stessi fratelli che non la reputano alla loro altezza, fino a quando si innamora follemente di un pescatore mortale e, convinta che sia la scelta giusta, lo trasforma in un dio nella speranza di poter finalmente sentirsi amata. Una volta trasformato, tuttavia, il pescatore si invaghisce della ninfa Scilla e Circe, pervasa da una gelosia cieca, trasforma Scilla in una orribile mostro a sei teste. Per questo motivo la maga, dopo aver confessato il gesto atroce commesso, verrà esiliata sull’isola di Eea dallo stesso Zeus e qui inizierà ad affinare le sue doti magiche, in particolare nella creazione di pozioni.

Diversi personaggi le faranno visita durante il suo esilio sull’isola, come Ermes, che diventerà suo amante, oppure la sorella maggiore Pasifae, che la manderà a chiamare per aiutarla a partorire il Minotauro. Circe però vive da sola sull’isola e quando arriva la prima nave, carica di marinai, la sua magia non basta per evitare che il capitano della nave la violenti e, per vendicarsi dell’accaduto, la furia che scaturisce dentro di lei la porta a ucciderli tutti. Questo fatto la rende inevitabilmente molto diffidente nei confronti dei visitatori ignoti che approdano sulla sua isola, ma divorata dai sensi di colpa, decide che non ucciderà più nessuno, bensì trasformerà tutti i marinai in animali da poter tenere con sè. L’arrivo di Ulisse cambia inaspettatamente la vita della maga che, dopo aver visto l’uomo di cui si era innamorata andare via per tornare a Itaca, dedica tutta la sua vita a crescere il proprio figlio, Telegono, cercando di proteggerlo dalle faide degli dèi e dalle brutalità del mondo umano. Crescendo, tuttavia, Telegono desidera conoscere il padre e Circe gli concede di partire per recarsi a Itaca. Questo cambierà per sempre il destino di entrambi, tanto che la maga cercherà con tutta se stessa di rimediare ai propri errori e si troverà a scegliere tra la vita divina e quella mortale.

La scrittrice in questo libro riesce con destrezza a far entrare Circe nel cuore del lettore, lo porta a immegergersi nella sua storia e nei suoi pensieri, delineando una figura che va controcorrente e che si lascia guidare dalle proprie emozioni più di quanto vorrebbe. Pagina dopo pagina la Miller riesce così a scomporre l’idea di un personaggio crudele, analizzando la dicotomia tra la natura della maga e i desideri che la guidano e così Circe, presentata spesso come maga spietata dal fascino tagliente, diventa madre protettiva e donna coraggiosa che prova a fare la cosa giusta.

Alice Chiara Nesta

fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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