La ricetta della felicità secondo il Paese più felice al mondo

Nel celebre film Quo Vado, dopo innumerevoli vicissitudini, il protagonista Checco decide di trasferirsi in Norvegia pur di mantenere il posto fisso. Nonostante lo shock iniziale, dopo un certo periodo Checco riesce ad ambientarsi riconoscendo che si può essere felici anche dove il sole non sorge per mesi, in quanto si viene premiati da un benessere sociale, economico e ambientale senza paragoni. Nonostante la commedia usi il contrasto culturale Italia versus Norvegia per fare satira su entrambi i modelli di vita, quello dell’Europa del nord è effettivamente responsabile di un alto livello di felicità riscontrato tra i suoi abitanti rispetto al resto del mondo.

Ogni anno viene stilato il “World Happiness Report”, che è il risultato di una partnership tra il Gallup (ossia il centro di ricerca sul benessere di Oxford), il Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite e il WHR’s editorial Board. Tale report valuta quali siano i paesi più felici al mondo, riflettendo la piuttosto attuale e crescente necessità di porre maggior attenzione al benessere e alla salute mentale delle persone. Il report si basa sui dati raccolti tramite il sondaggio del Gallup World Poll e su diverse analisi economiche e sociali. Nello specifico, gli intervistati devono rispondere a delle domande che valutano la loro vita secondo una scala di votazione (Scala di Cantril) che va da 0 (vita peggiore) a 10 (vita migliore). Inoltre, le classifiche vengono redatte nazionalmente nel corso di tre anni, e le osservazioni vengono fatte sulla base di sei variabili: il PIL pro capite, il supporto sociale, l’aspettativa di vita in buona salute (quindi la qualità del sistema sanitario e lo stile di vita), la libertà di scelta, la generosità (basata sui dati relativi alle donazioni e all’aiuto reciproco) e la corruzione.

A questo proposito, è interessante notare che la Finlandia ha conquistato il primo posto come Paese più felice del mondo per ben 7 anni consecutivi, dal 2017 al 2024. Questo dato risulta ancora più rilevante considerando che la Finlandia, come altri Paesi del nord Europa, è storicamente uno dei Paesi Europei con più alto tasso di suicidi e depressione, dovuti specialmente alle fredde temperature e ai lunghi mesi di buio durante l’inverno. Nonostante ciò, negli ultimi 30 anni, il numero di suicidi è addirittura dimezzato, passando da 1512 nel 1990 (su poco meno di 5 milioni di Finlandesi) a 740 nel 2022 su una popolazione di 5,6 milioni, come riportato dall’Istituto finlandese per la salute e il benessere.

Lo psicologo e ricercatore Frank Martela, docente presso l’Università di Aalto in Finlandia, spiega che tra i pilastri fondamentali che consolidano la felicità per i finlandesi ci sono indubbiamente la fiducia nella società e i legami all’interno della comunità, che permettono di sentirsi maggiormente rilassati e al sicuro. C’è inoltre un forte senso di equità sociale e i cittadini hanno fiducia nelle istituzioni, caratterizzate da trasparenza e integrità. Lo stesso ambasciatore finlandese in Italia, Matti Lassila, ha dichiarato che “in Finlandia il Presidente e tutti i politici sono facilmente accessibili”. Tutto ciò è ulteriormente rafforzato da un basso tasso di criminalità rispetto alla media globale. Ulteriore contributo al benessere dei finlandesi viene dato dalla vicinanza alla natura: viene attribuito un valore terapeutico al passare il tempo nella natura, come indicato dalla diffusa espressione di “terapia della foresta”.

Degno di nota per la cultura finlandese è poi la filosofia di vita del “Sisu”: un concetto, quasi un’arte, che fa riferimento alla determinazione, alla resilienza e alla forza di volontà. La traduzione letterale è “interno”, in quanto è considerato un elemento integrante dell’essere. Questo termine ha assunto un importanza fondamentale durante e dopo la cosiddetta guerra d’inverno del 1939 contro l’ex Unione Sovietica, in quanto veniva utilizzato per animare i combattenti facendo leva sulla loro tenacia e coraggio. Per il popolo finlandese, le pratiche che contribuiscono ad allenare il Sisu, e che quindi permettono il raggiungimento di un benessere personale, sono il nuoto nell’acqua fredda (che contribuisce a ridurre lo stress e la stanchezza), il contatto con la natura, le saune (che rilassano la mente e il corpo) e il condurre uno stile di vita semplice e sostenibile.

La Finlandia è quindi in cima alla classifica della felicità mondiale perché offre sicurezza economica, sostiene la libertà personale, provvede a mantenere un forte senso di comunità ed è caratterizzata da una mentalità comune di resilienza e determinazione davanti alle difficoltà.

Maria Pia Bisceglia

Lascia un commento