Questa mattina alle ore 9 a Palazzo Nuovo si è svolta un’assemblea pubblica riguardante la questione della presenza di amianto nella struttura universitaria e la sua conseguente chiusura. Vi hanno partecipato studenti, ricercatori e lavoratori dell’Università con l’obiettivo di confrontarsi e decidere come affrontare i recenti avvenimenti. Si parla di pessima gestione del problema da parte dell’Università, di come sia le scale, sia i pavimenti di tutto il palazzo non siano in sicurezza; della possibile presenza di fibre di amianto non solo nei termoconvettori di quattro uffici, ma in quelli di tutto l’edificio; di come la notizia sia arrivata prima alla stampa e solo dopo a chi Palazzo Nuovo lo frequenta tutti i giorni e, infine, anche della richiesta di dimissioni del Rettore Gianmaria Ajani.
Terminato il confronto, alle 10 l’assemblea si è spostata al Rettorato per richiedere impegni precisi ad Ajani e al Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo. Andiamo a bussare agli Uffici del Rettorato, dove ci viene detto che il Rettore è disposto a parlarci e di aspettarlo. Veniamo quindi mandati in un’aula al piano terra e dopo pochi minuti ci viene detto di spostarci in Aula Magna. Qui, finalmente, incontriamo il Rettore e i membri del Consiglio di amministrazione.
Sono diversi anni che studenti e lavoratori di Palazzo Nuovo cercano di sollevare la questione della presenza dell’amianto e sollecitare chi di dovere affinché vengano presi provvedimenti concreti. Però non hanno mai ottenuto alcun risultato, anzi, sono addirittura stati accusati di creare inutile allarmismo. Ora, purtroppo, è stato dimostrato che tali preoccupazioni erano fondate, per questo sono tutti molto molto molto arrabbiati.
Ajani, in carica da un anno, sostiene di aver fatto tutto ciò che era giusto fare per migliorare le condizioni di sicurezza degli edifici universitari: ha chiesto all’Arpa di fare una mappatura delle condizioni dell’edificio, che ha rivelato la presenza dell’amianto, in seguito alla quale è stato ritenuto necessario chiudere l’intero palazzo. Garantisce, inoltre, che Palazzo Nuovo sarà riaperto solo quando l’Arpa riterrà l’edificio in condizioni di totale sicurezza. È quindi probabile che la chiusura verrà prorogata oltre il 27 aprile, ma si sta già provvedendo a rimediare al disagio causato a studenti e lavoratori, che verranno collocati in sedi differenti.
È importante che questi giorni di chiusura non servano a calmare le acque e lasciare tutto come prima, ma a bonificare la struttura al fine di renderla veramente sicura.
di Irene Rubino
