Concepire l’identità
Nella Ted Talk del 2015 “Why gender equality is good for everyone – men included” , il sociologo Michael Kimmel riporta un’esperienza vissuta ai tempi del college: durante degli incontri organizzati da lui ed altri studenti per parlare di femminismo, due donne, una bianca e l’altra afroamericana, si confrontano sul ruolo delle donne all’interno della società. La prima sostiene che tutte le donne debbano far fronte agli stessi tipi di problemi, mentre la seconda è di parere diverso, poiché deve subire anche i problemi che comportano l’essere di colore in una società fortemente divisiva e ineguale. Quest’ultima sente il peso di chi non gode degli stessi privilegi degli altri, solo perché non appartenente alla classe “dominante”, che invece li dà per scontati e non si accorge delle disuguaglianze che affliggono gli altri. L’obiettivo del sociologo è quello di dimostrare come il privilegio dipenda dalla società, ma anche dell’individuo che ne dispone: se si diventa consapevoli della propria posizione di vantaggio, allora si può lavorare per ridurre le discrepanze sociali.
Utilizzando il confronto tra le due donne e riflettendo sul privilegio, l’autore fornisce indirettamente un altro punto di riflessione: anche l’identità è soggetta all’influenza della società e dell’individuo. Nelle società contemporanea, in cui diverse culture, etnie e provenienze si mescolano, diventa sempre più difficile stabilire la propria identità. Oggi sappiamo benissimo che il mito dell’”uomo puro” tanto paventato dal nazismo e dal fascismo, è impossibile: la storia degli uomini è fatta di migrazioni, di legami tra culture diverse, che rendono molto più complessa la nostra identità. Si può quindi dividere la società in categorie precise? Chi le stabilisce e con che criteri?
Passing: scegliere tra identità e privilegio
L’autrice americana Nella Larsen, in Passing (1929), cerca di rispondere a queste domande attraverso le due protagoniste del romanzo. Clare e Irene sono due donne mulatte nell’America degli anni ’20. Nei “roaring twenties”, tra i membri della comunità afroamericana con la pelle più chiara, si sviluppa il fenomeno sociale del “passing” , ovvero farsi passare per bianchi così da poter godere di tutti quei privilegi che la società negava loro in quanto colored. Oltre che essere fenomeno sociale, il “passing” diventa un vero e proprio genere letterario, volto a denunciare l’ineguaglianza subita da chi era considerato “diverso”.
Spesso questa pratica era perpetuata da donne mulatte della classe media, così da potersi sposare con uomini bianchi e quindi migliorare il proprio status sociale. È proprio quello che fa Clare, enigmatica e misteriosa protagonista , che nella prima parte del romanzo veniamo a sapere che ha rinunciato alla sua identità di donna nera, per abbracciare una vita da donna bianca benestante. Irene invece è più combattuta: lei usa il passing solo per poter entrare in posti lussuosi destinati solo ai bianchi, senza mai vergognarsi e rinunciare alla sua “altra” identità. Il conflitto tra queste due posizioni è il motore del romanzo e della relazione tra le due donne, e stimola il dibattito su chi sia a stabilire l’identità di una persona: è la società o l’individuo a stabilire a che categoria si appartiene? Nella Larsen, adottando la prospettiva di Irene, non dà una risposta definitiva, ma dimostra come questo tema sia complesso e sempre attuale.
Blackass: passing involontario
Si può dire che Furo, il protagonista di Blackass (2015), romanzo dell’autore nigeriano A. Igoni Barrett, sia la controparte maschile di Clare in Passing. La storia in realtà è fortemente influenzata da La Metamorfosi di Franz Kafka, ma permette di riflettere sugli stessi temi evocati dalla Larsen. Una mattina, Furo Wariboko, giovane uomo di Lagos, si sveglia e guardandosi allo specchio scopre di essersi trasformato in un uomo bianco. Preoccupato e spaventato, decide comunque di recarsi al colloquio di lavoro che tanto aspettava, ma sceglie di non fare più ritorno a casa. Se in un primo momento la metamorfosi lo mette a disagio perché attira su di lui gli sguardi stupiti di chi ha intorno, ben presto sarà per lui la fonte di numerosi benefici, dal lavoro alla vita privata. Proprio come in Passing, la nuova identità gli permette di usufruire di privilegi che non avrebbe mai avuto. Ma, anche qui, l’identità non è mai qualcosa che si può definire chiaramente e che non si può mai del tutto cancellare.
Maël Bertotto
-Crediti immagini:
-Passing (N. Larsen): https://m.media-amazon.com/images/W/IMAGERENDERING_521856-T1/images/I/81Y1h5WFoAL.jpg
-Blackass (I. Barrett): https://m.media-amazon.com/images/W/IMAGERENDERING_521856-T1/images/I/81GhlRsY6ML.jpg
-Immagine di copertina: https://media.npr.org/assets/artslife/books/2010/04/passing-larsen/passing_wide-5807aa649b1b9ffb117494df0a47bf9704e0274e-s1400-c100.jpg


