Si è concluso, il 21 settembre scorso, il workshop Slam for the Future. Tre giorni di full immersion dedicati interamente ai cambiamenti climatici e alla loro comunicazione.
L’evento, organizzato dall’associazione Medici per l’Africa Cuamm e l’Università degli studi di Torino (Frida), si è svolto nella splendida cornice dell’Orto Botanico di Torino, coinvolgendo tredici ragazzɜ tra i diciotto e i trent’anni: un gruppo eterogeneo e vario che, nonostante le differenze, si è trovato subito unito e compatto, grazie anche allo “spirito” (parole di Elisabetta, studentessa di Fisica) che tuttɜ condividevano verso quello che sta succedendo al e nel nostro pianeta.
ɜ giovani ragazzɜ durante le giornate hanno potuto assistere in modo attivo ad una serie di incontri con esperti di numerosi enti, tra cui UniTo, YEPP, Fridays For Future, Medici con L’Africa Cuamm, che hanno trattato il tema dei cambiamenti climatici da più punti di vista, andando a sottolineare aspetti diversi dell’emergenza climatica.
Elisa Palazzi, ricercatrice dell’università di Torino, ha raccontato le cause dei cambiamenti climatici, le problematiche relative alla rappresentazione dei dati e le difficoltà di una comunicazione efficace.

Riccardo e Laura, del Fridays For Future, hanno parlato dell’importanza di prendere consapevolezza delle nostre azioni e della necessità di contestare chi inquina e produce più di noi.
Alessandro Sciullo, ricercatore dell’università di Torino e sociologo dell’ambiente, ha ragionato, assieme ai ragazzi, sulle implicazioni sociali che i cambiamenti climatici possono portare, parlando di chi per primo ne paga le conseguenze.
Gli operatori di YEPP hanno realizzato laboratori per far comprendere al meglio cosa voglia dire “cittadinanza attiva” e far riflettere sulle azioni che si mettono in atto ogni giorno.
Emanuela Borgnino, professoressa dell’università di Torino e autrice del libro Ecologie Native ha parlato del rapporto che i popoli nativi hanno con l’ambiente e cosa possiamo imparare dalla loro prospettiva e visione del mondo.
Esterino Adami, docente di lingua e traduzione inglese presso l’università di Torino, ha raccontato delle narrazioni post coloniali, nelle quali lui è specializzato, e del loro forte legame con il campo di studi dell’ecocritica.
Ma il workshop, oltre ad essere stata un’esperienza di confronto, di apprendimento e di dialogo attorno ai temi del cambiamento climatico, come sottolineano i vari interventi di cui sopra alcuni esempi, è stato anche uno splendido momento di creazione.
Uno degli scopi ultimi del workshop, infatti, era quello di trovare modi nuovi per narrare il cambiamento climatico. Per fare ciò si è scelto il linguaggio artistico, e in particolar modo quello poetico. In modo più preciso, si è voluto puntare su un’espressione della poesia orale, metodo tipico delle competizioni di Slam Poetry, da cui viene il titolo dell’evento.
Durante le giornate, tuttɜ hanno potuto entrare in contatto diretto con questo genere espressivo, attraverso anche all’aiuto di Chiara di Benedetto e dell’artista Lorenzo Maragoni, campione del mondo di Slam Poetry del 2022. Le giornate includevano una forte predominanza di ore dedicate alla scrittura creativa, durante le quali ogni membro del gruppo ha potuto sperimentare al massimo la creazione artistica e plasmare le proprie idee sotto forma di poesia.

Al termine delle tre giornate, infine, tuttɜ hanno potuto realizzare il proprio componimento. Sarà proprio la lettura di questi testi che concluderà l’intero progetto. Lettura che si svolgerà il 28 settembre alle 18.00 presso il Teatro Romano dei Giardini Reali di Torino durante la “Notte Europea delle Ricercatrici dei Ricercatori” (Programma completo). Un evento aperto a tuttɜ dove sarà possibile incontrare in modo diretto la ricerca attraverso spettacoli, conferenze, giochi, escape room e molte altre attività. Un evento dove sarà possibile anche osservare un modo diverso di narrare i cambiamenti climatici.
Alessandro Santoni
