Berthe Morisot: alla GAM la mostra dell’impressionista dimenticata

A partire dal 16 ottobre sarà possibile visitare alla GAM la mostra dedicata a Berthe Morisot, unica donna tra i fondatori del movimento impressionista. In quanto tale, i lavori della Morisot sono spesso stati tralasciati dai libri di storia dell’arte, dove invece trionfano i ben più conosciuti Monet, Manet e Renoir.
Il 2024, dichiarato anno internazionale dedicato all’Impressionismo, diventa il momento adatto per mostrare al grande pubblico uno dei lati nascosti di questa corrente artistica: insomma, si tratta di un’occasione per celebrare e riscoprire questo movimento che ha rivoluzionato il mondo dell’arte. Essere in grado di riconoscere l’impatto di un’artista come Berthe Morisot, dunque, riflette non solo il suo ruolo fondamentale all’interno del movimento, ma anche la sua importanza come figura di spicco nella lotta per l’uguaglianza di genere nel mondo dell’arte.

Autoritratto, 1885, Berthe Morisot

La Relazione con il Movimento Impressionista

Berthe Morisot (1841 – 1895) è una delle figure centrali del movimento impressionista, tanto per la sua abilità artistica, quanto per il suo ruolo di donna artista in un periodo dominato dagli uomini.
La sua indole artistica si manifesta sin dalla prima giovinezza, ma la sua condizione di donna è un ostacolo non indifferente. Impossibilitata a iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Parigi – che aprirà i battenti alle studentesse solo nel 1897, ben due anni dopo la morte della Morisot stessa -, la giovane coltiva il proprio estro prima presso pittori neoclassici e romantici come Joseph Guichard, poi iniziando a dipingere anche en plain air, presso l’atelier di Jean-Baptiste Camille Corot.
Frequentare l’ambiente artistico parigino le permette di conoscere e coltivare una profonda amicizia e in seguito una collaborazione con Édouard Manet, di cui sposa il fratello Eugène. Tale rapporto diventa determinante per Berthe, che nel 1874 prende parte all’allestimento della prima mostra impressionista, ormai celeberrima, allestita nello studio del fotografo Nadar.

Dal tratto lieve e arioso, che la rende sin da subito uno degli esempi più brillanti della tecnica impressionista, la Morisot si cimenta in una pletora eterogenea di soggetti; la scarsa possibilità di dipingere all’aperto – tale pratica è considerata disdicevole per una donna – spinge l’artista a concentrarsi sul mondo casalingo. E così la Morisot si fa vessillo dell’esperienza femminile nella Parigi del Diciannovesimo secolo, prediligendo scene domestiche dell’alta e media borghesia.
Nei suoi quadri regna sovrano il microcosmo della casa, dove emergono i sentimenti intimi e personali, offrendo una visione unica e profondamente femminile dell’esperienza umana. Impossibile non citare La caccia alle farfalle (1874), Donna alla toilette (1875), La culla (1872), opere celebri per la loro sensibilità e la loro capacità di evocare l’atmosfera del momento.

L’Eredità Artistica

Il retaggio di Berthe Morisot è vasto e duraturo, ma soprattutto è immediato: la pittrice diventa subito un modello di emancipazione per le donne artiste, a dimostrazione che anche loro sono in grado di raggiungere lo stesso livello di riconoscimento dei loro colleghi maschi. Mary Cassatt, Eva Gonzalès e Marie Bracquemond diventeranno ben presto altre esponenti del movimento, seguendo le orme – fresche – di Berthe.

Le lavandaie, 1881


Non sorprende che a oggi le sue opere più importanti siano divise tra Parigi, New York, Londra e Chicago, in musei come il Musée d’Orsay, il Tate Modern, il Metropolitan Museum of Arts o ancora il Musée Marmottan Monet di Parigi, che ospita la gran parte delle sue opere.
È in questo contesto che nasce la mostra “Berthe Morisot. Pittrice impressionista”, organizzata in collaborazione con il Musée Marmottan Monet stesso e visitabile alla GAM dal 16 ottobre 2024 al 9 marzo 2025.

Quando: 16 Ottobre 2024 – 9 Marzo 2025
Dove: GAM – Via Magenta, 31 – Torino

Per maggiori informazioni: [link al sito GAM]

Crediti immagini: lezionidarte.it, museedorsay.fr

Rebecca Isabel Siri

Lascia un commento