The Password inside Milano Fashion Week

Le strade colme di gente proveniente da tutto il mondo, il suono dei clacson di autisti in corsa verso la prossima sfilata, l’entusiasmo generale che si respira nell’aria: senza questi elementi non esiste la Milano Fashion Week.

In occasione della settimana della moda milanese, in cui creativi affermati ed emergenti hanno presentato le loro collezioni autunno/inverno 2025-2026, siamo andati alla scoperta di alcune chicche interessanti. Godetevi questo viaggio, composto da tre giornate meneghine.

Giorno 1

La mattina del 25 febbraio 2025, primo giorno di Fashion Week, inaugura il Fashion Hub, lo spazio di Camera della Moda dedicato ai designer emergenti sito a due passi dal Duomo. È in questa cornice che abbiamo incontrato Davide Casadei ed Emilia Nardi di Noir Déchiré, brand fondato da questi due promettenti creativi, freschi di diploma in Fashion Design, conseguito allo IED di Milano.

Com’è nata l’ispirazione per la collezione?

D: La collezione s’intitola Indossando la Pioggia ed è un invito a “indossare il cambiamento”, quindi non adagiarsi a un linguaggio tradizionale, ma superare i confini del menswear convenzionale. Istruzioni per la regressione, opera di Anna Valeria Borsari, è stata la nostra principale ispirazione.

Come mai per alcuni uomini è difficile andare oltre il tradizionale?

E: È una questione di codici e di contesti. Il nostro prodotto non è facile da utilizzare nel quotidiano, ad esempio sul lavoro. Vorremmo fare, però, anche una versione semplificata, che si inserisca negli armadi delle persone in modo più facile.

Ultima curiosità, come mai gli abiti sono tutti completamente neri?

D: La monocromia mimetizza il corpo con giochi di layering, che obbligano l’osservatore a un tempo di fruizione maggiore e che creano una dimensione che si distingue dai contenuti visivi a cui si è sottoposti ogni giorno.

E: Inoltre, la nostra produzione si basa su avanzi di magazzino, perciò è anche il modo più efficace per creare una coerenza tra tessuti che arrivano da mondi diversi.

Nel pomeriggio, ci dirigiamo alla sfilata di Iceberg, fuori dalle cui mura si percepisce un grande fermento di addetti al settore, vip (tra i quali abbiamo adocchiato la showgirl Cecilia Rodriguez e la cestista Valentina Vignali) e studenti desiderosi di partecipare alla sfilata. All’interno della location ci hanno accolto maglioni su maglioni, sovrapposizioni e office wear: ci aspetta un inverno al tempo stesso cozy e proficuo.

Iceberg FW 2025-26

Giorno 2

Due sfilate ci hanno atteso a metà settimana, giovedì 27 febbraio: quella di Anteprima e quella di Leonardo Valentini.

Le sovrapposizioni e la maglieria si confermano in trend per la stagione che verrà: sono stati elementi protagonisti anche nella sfilata del brand Anteprima con maglioni su camicie, blazer su cardigan, e così via… sia in versione colorata sia neutra. Si riconferma poi il calzino con il mocassino, che rimarrà una tendenza forte anche nel prossimo autunno/inverno.

Anteprima FW 2025-26

Leonardo Valentini ha sfilato invece in occasione di Lineapelle, ed è stato una scoperta, in quanto ci siamo resi conto che avevamo già visto i suoi capi addosso a Irama, ai The Kolors e a Lazza (tra gli altri). La sfilata è stata un vero e proprio show: a partire dal glamour con una forte connotazione rock degli abiti in passerella, passando attraverso il canto con chitarra dal vivo che ha accompagnato la finale, fino a un momento molto punk in cui uno dei modelli si è rasato parte dei capelli, forse con l’intento di simboleggiare la forza e la bellezza di poter fare ciò che si desidera, senza tenere conto del giudizio degli altri.

Leonardo Valentini FW 2025-26

Giorno 3

Arriviamo, infine, all’ultimo giorno di Milano Fashion Week, durante il quale ci siamo immersi nel mondo di un giovane designer, Lorenzo Seghezzi, e in quello della stilista che ha chiuso la settimana della moda, Francesca Liberatore.

Epitelio, la collezione esposta alla presentazione di Lorenzo Seghezzi, esplora il rapporto tra il corpo e l’abito. Nella bianca stanza dell’esposizione non si possono non notare vari elementi vintage che scaldano l’ambiente e si inseriscono perfettamente nello stile di Lorenzo, trattandosi di oggetti provenienti da casa sua. In questo contesto sono immersi abiti che appaiono insieme d’altri tempi e moderni: corsetti, capi con nastri e lacci, e ancora gonne lunghe e corte in abiti che paiono gabbie, ma che in realtà non costringono il corpo, bensì lo accompagnano. Infatti Lorenzo realizza i suoi capi su misura, anche per celebrità come Big Mama, che ha indossato le sue creazioni durante lo scorso Festival di Sanremo.

Epitelio – Lorenzo Seghezzi FW 2025-26

In conclusione di questa Fashion Week, abbiamo fatto due chiacchiere con Francesca Liberatore, che ci ha raccontato della sua sfilata ambientata in una scuola.

Qual è il concetto principale di questa collezione?

Come docente e stilista vedo i ragazzi quando sono già formati. Il concetto principale è dare un focus sull’importanza della formazione dei primi anni, in cui lo studente è una spugna e può assorbire qualunque cosa. Questo si è tradotto all’interno della collezione in una trasformazione dei capi, insieme a un’evoluzione dell’ambizione di moda nelle donne del passato rispetto a quelle di oggi, pur mantenendo dei codici molto precisi, come il tartan, il kilt e il bomber.

Come mai la scelta della scuola come location?

Era fondamentale, il luogo sposa il concept e lo rafforza.

Che consiglio daresti ai giovani che vogliono intraprendere, come te, un percorso come fashion designer?

Crescere come designer significa crescere personalmente e a permettere questa crescita sono la motivazione e la curiosità. Poi, tra le frasi dei cartelli (che hanno sfilato a fine show NdR) una dice: “La dignità non ha nessun valore, ma quando la vuoi mantenere ha un prezzo molto alto”, che è un po’ il messaggio di questa Fashion Week.

Alessandra Picciariello

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