Nelle ultime ore, in tutte le più importanti città del mondo, gruppi di manifestanti si sono riuniti per mostrare la loro solidarietà nei confronti delle vittime dell’attentato del 7 gennaio alla sede parigina della testata giornalistica satirica Charlie Hebdo.
Anche Torino si è unita al lutto e oggi, dalle ore 18 in piazza Castello, è stato organizzato un incontro pacifico per ricordare le vittime. Striscioni, fiaccole e molto dolore: ecco cosa resta in seguito ad un evento di questa portata. Una grande folla ha riempito le vie del capoluogo, composta da persone di ogni età e nazionalità, unita dallo slogan “Je suis Charlie” e dal desiderio di dimostrare l’importanza della libertà di parola, di espressione e di stampa. Moltissime persone, tra cui spiccava un’ampia rappresentanza del popolo francese e giornalisti professionisti, hanno vegliato insieme, alzando al cielo le penne e le matite, dimostrando che la propria voce può ancora farsi sentire nonostante la paura e le mille forze che la possono fermare. Presente alla manifestazione anche il Sindaco Fassino, sceso tra la folla per partecipare al lutto.
Un momento di raccoglimento intenso e molto emozionante in grado di mostrare come, contro un pericolo comune, la società sia ancora in grado di riunirsi e di scendere in piazza, ritrovandosi per gridare silenziosamente quanto la strage di Charlie Hebdo possa essere un punto di svolta, una scintilla per innescare la reazione in un mondo in cui è sempre meno facile far sentire la propria voce.
L’intero mondo giornalistico, ma non solo, è in lutto; insieme ai collaboratori di Charlie Hebdo se n’è andato un pezzo della libertà che, faticosamente, eravamo riusciti a guadagnarci. Non resta, perciò, che uscire in strada, tutti noi cittadini del mondo, e raccogliersi per ricordare quanto successo per fare in modo che questa tragedia non venga dimenticata.
di Alessia Alloesio

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