Dalla fruizione lineare agli OTT: com’è cambiato il consumo dei prodotti audiovisivi

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L’Italia è un paese con una straordinaria cultura televisiva, sin dalla nascita della televisione. La TV nasce ufficialmente in Italia il 3 gennaio 1954, con l’inizio delle prime trasmissioni a diffusione nazionale della RAI contribuendo in misura significativa a determinare la  fisionomia dell’immaginario sociale e la cultura della Nazione.

Nel corso degli anni, la fruizione dei canali, ha subito varie evoluzioni: dalla televisione via cavo  a quella via etere, fino ad arrivare allo sviluppo dei media e, conseguentemente, all’impatto che  questi ultimi hanno avuto sulla TV

Il servizio IPTV, ovvero Internet Protocol Television, fu uno dei primi a fare concorrenza alla  tradizionale TV ed è stato il primo passo dei fornitori per ampliare l’offerta televisiva, offrendo  il replay e il VOD (Video On Demand), fondamentale nell’evoluzione degli OTT. L’acronimo OTT sta per Over the Top ed indica tutte quelle imprese che attraverso Internet  forniscono contenuti e servizi vari. È in effetti la varietà a rappresentare una delle più grandi  differenze tra gli OTT e la televisione tradizionale, soprattutto quella dei primi anni ’50. Prime Video, Sky, Disney +, Netflix, Youtube, sono solo alcuni dei servizi streaming di cui oggi possiamo disporre. Caratterizzati da una vasta “libreria” di scelta, rappresentano oggi il più  efficace modo di fruizione dei contenuti, essendo anche cambiate le modalità riferite all’utilizzo  di queste piattaforme rispetto alla TV tradizionale. 

Lo sviluppo e il miglioramento di queste piattaforme, insieme alla crescita dei social network,  compongono la nostra ordinarietà. Sono diverse le motivazioni di questa crescita, tra queste l’immediatezza, le varietà di generi proposta e la novità.

Queste sono alcune delle ragioni che hanno modificato il consumo dalla tradizionale  televisione, all’utilizzo di diverse piattaforme SVOD (Subscription Video On Demand). Generalmente, la generazione dal 2000 in poi descriverebbe i propri pomeriggi d’infanzia accompagnati dalla televisione, sia per abitudine, che per passatempo. Così come sono caratteristici i negozi di videonoleggio, era comune collezionare DVD in versione classica e in Blu-Ray per avere più possibilità di scelta.

Col passare degli anni divennero sempre più popolari le piattaforme di Video On Demand, quali per esempio Sky. Il conseguente abbonamento all’opzione My Sky, segnò una svolta per la visione  di film e programmi, in quanto vi era la possibilità di registrare un programma e guardarlo  successivamente.

Vi erano comunque dei limiti, ad esempio: le registrazioni dei programmi avevano una durata  limitata e non erano, quindi, sempre disponibili. Con l’aggiunta di Sky On Demand, e in seguito  Sky Go, si ebbe la possibilità di poter scegliere in modo immediato tra una varietà di contenuti  streaming a piacere, senza rimanere incagliati nel palinsesto abitudinario della televisione. 

Inoltre, con lo sviluppo delle piattaforme 2.0, quale per esempio YouTube, guardare la televisione era ormai diventata una visione assolutamente passiva e poco  coinvolgente. La piattaforma del web 2.0 sopracitata rendeva attiva e appassionante la visione di  contenuti, in quanto oltre all’immediatezza della ricerca e la varietà di prodotti audiovisivi di diverso genere ed argomento, ogni giorno vi era l’aspetto della novità. 

Gli youtuber, poi diventati influencer, che iniziarono a lavorare su questo social: ogni giorno  pubblicavano nuovi video, creando quindi un loro “palinsesto” molto più interattivointeressante rispetto a quello creato dal mondo televisivo. 

Il successivo sviluppo di piattaforme OTT, come Netflix, Disney +, Prime Video, Now Tv e altre hanno modificato ancor di più le abitudini di consumo legate alla televisione.

Tra queste è evidente l’enorme successo di Netflix: piattaforma nata nel 1997 come società di  noleggio online di DVD e HVS, ma l’effettivo successo avviene qualche anno più tardi, dal 2007,  quando al noleggio si affiancò il servizio di streaming online, oggi peculiarità essenziale.

Fin da subito si notarono grandi differenze con le piattaforme precedentemente utilizzate,  quali: l’esclusività di molte serie tv e film, il senso di praticità e velocità offerto dal servizio  grazie alle funzioni ‘prossimo episodio’, o ‘salta l’intro’ e dall’assenza di pubblicità. Altra caratteristica quasi impeccabile di Netflix è il vasto catalogo di contenuti streaming che  mette a disposizione. I generi sono vari e, nonostante sia conosciuto soprattutto per le note serie tv, offre anche numerosi film, documentari e reality show

Questi ultimi sono sempre stati peculiari oggetti televisivi, ma da qualche anno anche questo  aspetto viene colmato dagli Over The Top in continua evoluzione. 

Inoltre, dal 2011 Netflix ha annunciato l’intenzione di creare produzioni originali, tra cui “Stranger Things” o “Casa di Carta”. E’ proprio questo aspetto  innovativo che ha portato i consumatori a seguire sempre di più la piattaforma, anche su altri canali social,  quali Instagram e Twitter, attività che permette di creare un’esperienza interattiva, difficilmente rintracciabile nell’approccio televisivo. 

L’evoluzione degli OTT sta portando alla progressiva  scomparsa del digitale terrestre. Sarebbe affrettato pensare ad un totale superamento della  comune modalità di fruizione dei contenuti della televisione, le ragioni sono diverse: il costante  utilizzo da parte delle generazioni antecedenti al 2000, la messa in onda di prodotti e canali  esclusivi e l’immancabile puntualità e abitudinarietà che conferisce il palinsesto televisivo. 

Nonostante ciò, il mercato degli OTT è sicuramente in continua crescita in quanto, data la loro  popolarità anche i canali del digitale terrestre si stanno conformando alle nuove tendenze; significativo è l’esempio dato da Rai Play, Mediaset Play e Paramount Network. Considerando, invece, la TV come oggetto estetico e funzionale in quanto schermo, è difficile sradicare la posizione prioritaria che ha ottenuto negli anni a seguito del fenomeno  di domestication. 

Tutt’ora non è effettivamente possibile definire nullo l’approccio ai tradizionali programmi televisivi  disponibili nei canali del digitale terrestre, tra questi il Festival di Sanremo, l’Eurovision, i mondiali di calcio o il comune telegiornale sono programmi che riuniscono intere generazioni e  rappresentano un appuntamento immancabile nella cultura televisiva italiana.

Crediti immagine di copertina: https://www.tvora.it/tv/netflix-disney-e-prime-video-ecco-le-serie-piu-popolari-tra-gli-utenti

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