Nel 1979 prese vita un’iniziativa che sarebbe stata fondamentale nei decenni successivi per molte persone in Italia: la creazione dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC). Quest’ultima fu fondata da un gruppo di genitori che in quegli anni stavano fronteggiando i problemi che la Celiachia causava ai loro figli. In quel periodo storico chi veniva diagnosticato come celiaco viveva in un clima di totale assenza di diritti e supporto medico. Oggi questa organizzazione non solo costituisce il principale organo d’informazione per chi ha la necessità di maggiori chiarimenti sul mondo del senza glutine, ma anche il punto di riferimento per riuscire a orientarsi all’interno di una società che non sempre tiene in considerazione questa problematica.
Prima di scoprire quali sono le funzioni e gli obiettivi fondamentali di questa associazione, è importante chiarire che cosa sia la Celiachia o Malattia Celiaca. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità è un’infiammazione cronica dell’intestino tenue che si concretizza nel momento in cui un soggetto geneticamente predisposto ingerisce del glutine, che si può trovare in alimenti come grano e orzo. Questo può causare nel soggetto in questione diverse tipologie di reazioni, motivo per il quale è fondamentale che la Celiachia venga trattata attraverso una dieta che possa garantire un’esclusione totale del glutine e di ogni tipologia di contaminazione.
La diagnosi di Celiachia può causare non pochi disagi e difficoltà, poiché può avvenire sia nei primi anni di vita, sia in tarda età. Questo conduce a un drastico cambio nel regime alimentare, nello stile di vita e nelle relazioni sociali durante le uscite con familiari, amici o colleghi. Lo scopo dell’Associazione Italiana Celiachia è proprio quello di facilitare la quotidianità attraverso una fitta rete di servizi, di norme per la tutela dei diritti e consigli pratici che possano semplificare la dieta senza glutine dentro e fuori casa per la persona che ha avuto la diagnosi e per i familiari e amici, che all’improvviso devono affrontare un nuovo mondo che spesso non si conosce pienamente.
Sul sito ufficiale dell’AIC si possono infatti trovare diverse informazioni che guidano e aiutano la scoperta di quello che potrebbe essere definito come “un nuovo mondo culinario” per i neodiagnosticati. Vi è, ad esempio, la possibilità di consultare un’ampia lista di ristoranti, fast food, gelaterie, agriturismi e punti vendita che sono stati certificati dall’associazione stessa come luoghi sicuri dove poter consumare un pasto o acquistare prodotti senza glutine. In questo modo si può viaggiare in tutta Italia con una rete di sicurezza alimentare che permette di vivere ogni esperienza senza disagio. In caso di problemi, è possibile segnalare all’organizzazione che un luogo di ristorazione o un prodotto non risultano più sicuri e, dopo un accurato accertamento, l’associazione può pubblicare un avviso per attirare l’attenzione sulla possibile dannosità di un alimento o di un ristorante.
È importante dire che la Celiachia è una malattia che intacca così l’alimentazione come l’ambito sociale: dagli anni Ottanta, in Italia, i soggetti riconosciuti come celiaci possono usufruire della distribuzione gratuita dei beni sostitutivi. Questa iniziativa ha la funzione di garantire un accesso equo agli alimenti senza glutine, che, a causa degli alti costi di ricerca e produzione, erano – e sono tuttora – venduti a un prezzo medio-alto.
In ambito sociale l’AIC si è impegnata su diversi fronti, tra cui la creazione del simbolo Spiga Barrata, che dalla fine degli anni Novanta è stato registrato come marchio per l’etichettatura dei prodotti sicuri senza glutine. L’Associazione si occupa anche di aspetti più pratici, come l’importanza di garantire un pasto senza glutine nelle mense pubbliche, in particolare nelle strutture scolastiche e in quelle ospedaliere. Inoltre, ormai da diversi anni, cerca di tutelare il personale delle Forze armate che durante il servizio riceve la diagnosi di Celiachia, andando incontro a diverse complicazioni pratiche. L’organizzazione, infatti, cerca un dialogo con il Ministero della Difesa italiana, poiché la Celiachia risulta come un elemento di non idoneità per entrare nella Forze armate.
In 45 anni di attività quest’organizzazione è stata in grado di incrementare l’attenzione posta su una malattia cronica, talvolta sottovalutata, e ha creato una struttura solida che rappresenta il fulcro della lotta e dell’informazione di chi deve far fronte a una diagnosi di Celiachia.
Alice Chiara Nesta
Fonti: Associazione Italiana Celiachia (AIC)
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