Una delle sfide più importanti che gli studenti devono affrontare durante il percorso universitario è la scelta o meno di intraprendere un tirocinio curriculare. Infatti, non è mai facile orientarsi per questo tipo di esperienza: si teme in che tipo di attività si possa incappare e se sia effettivamente utile al proprio percorso accademico e professionale, oltre alla difficoltà di trovare un’offerta che vada incontro ai propri gusti e interessi, senza doversi accontentare. Per non parlare della scelta molto scarsa o vetusta spesso proposta dagli atenei. Qui si vuole invece dare spazio ad un esempio inedito e virtuoso.
Stiamo parlando di LGF HUB – tirocini generativi, un’offerta formativa nata dall’unione di tre associazioni: Cripta747, Amalgama e Wild Strawberries. La prima è un’organizzazione non-profit per l’arte che indaga nuove forme e linguaggi, con programmi dedicati alla mobilità e al supporto agli artisti attraverso borse di studio e di ricerca. Amalgama promuove linguaggi e processi creativi come fattori di innovazione sociale e culturale capaci di rispondere alle esigenze della comunità e del territorio, attraverso produzioni culturali, percorsi educativi e attività di formazione per giovani ed artisti. E infine, Wild Strawberries – Laboratorio per le Immagini in Movimento, è un’associazione culturale torinese che opera nel settore degli audiovisivi, dedicata alla progettazione culturale, alla produzione artistica e alla formazione. Tale tirocinio è rivolto a studentə iscrittə ai corsi magistrali del Polo Umanistico dell’Università degli Studi di Torino. Per questo, abbiamo pensato di lasciar parlare direttamente gli ideatori del progetto: abbiamo chiesto a Elisa Troiano, una delle fondatrici di Cripta747 di spiegarci in cosa consiste LGF Hub.



Per cominciare: cos’è Cripta747 e qual è il legame con le altre due associazioni in campo?
Cripta747/ Associazione T.A.A.C. è una associazione culturale non profit che opera nel mondo dell’arte contemporanea, fondata nel 2008. Fin dall’inizio ci siamo occupati di arte visive e musica, producendo mostre e lavorando a stretto contatto con gli artisti, sempre attenti al contesto circostante e in ascolto rispetto alle esigenze percepite a livello cittadino. Il progetto LGF Hub nasce all’interno di un percorso di capacity building della Fondazione Compagnia di San Paolo, dedicato ai progetti finanziati dalle Linee Guida per la Formazione e l’avviamento alla professione culturale 2024. Contesto nel quale Cripta747, Wild Strawberries Lab e Amalgama, le tre associazioni ideatrici del progetto, si sono incontrate.
Come nasce questa offerta di tirocini curriculari? E perché li chiamate generativi?
“LGF Hub: tirocini generativi” nasce dall’esigenze di migliorare il sistema attuale dei tirocini nel settore culturale e ha l’obiettivo di superare le difficoltà del modello tradizionale, rendendo l’esperienza più efficace e appagante, sia per lə studentə che per gli enti ospitanti. Li definiamo “generativi” perché puntiamo a creare un cambiamento duraturo, immaginando un percorso che risulti utile a chi vi partecipa e in grado di generare competenze concrete e un impatto reale. La forza del progetto sta nella collaborazione tra le tre realtà associative, che permettono allə tirocinantə di immergersi nel lavoro culturale e di coglierne le diverse sfaccettature, con il plus del confronto con l’intero gruppo di lavoro che si andrà formando.
Quali sono le attività concrete a cui andranno in contro lə tirocinantə?
Al centro di tutto c’è la figura del progettista culturale. Il percorso è finalizzato al trasferimento di core e soft skills tipiche del Project Managment: progettazione, fundraising, analisi del contesto, rapporto con gli artisti, comunicazione ecc…fondamentali per orientare lə tirocinantə verso il mondo del lavoro culturale.
Oltre a ciò è previsto un calendario di incontri, durante i quali lə tirocinantə avranno la possibilità di confrontarsi, partecipare a workshop su temi chiave della progettazione culturale e visitare le organizzazioni partner per conoscerne il funzionamento da vicino. Alla fine, si dovrà elaborare un report creativo condiviso che sintetizza il percorso formativo e le esperienze vissute. Questa formazione peer-to-peer permette di immergersi concretamente nelle dinamiche del lavoro culturale, affrontare sfide reali e partecipare attivamente ai progetti in corso.
Un’opportunità ricca di propositi, in un ambito affascinante come quello della progettazione culturale, così vasto ma allo stesso tempo soggetto a forti pregiudizi in termini professionali, a causa di una percezione errata del suo valore, sia economico che sociale. Perché, come ben sappiamo, molte delle professioni in ambito umanistico e artistico vengono ancora stigmatizzate come poco stabili e meno remunerative rispetto alle altre; allo stesso temp, non è pienamente riconosciuto il loro contributo in termini di innovazione, coesione sociale e sviluppo di competenze critiche. Eppure, come ci dicono i membri di Cripta747, «la progettazione culturale non solo crea valore economico, ma è anche un motore di trasformazione, capace di aprire nuovi orizzonti, creare ponti tra comunità diverse e alimentare la creatività in molti altri settori. Il problema principale, spesso, è la mancanza di consapevolezza e di strumenti concreti che permettano ai giovani che si stanno formando di vedere queste professioni come percorsi validi e sostenibili nel lungo termine ».
«Per superare questo pregiudizio, è fondamentale lavorare su più livelli: educare le nuove generazioni all’importanza della cultura, migliorare l’accessibilità alle professioni creative attraverso percorsi formativi e tirocini ben strutturati, e sensibilizzare il pubblico e le istituzioni sul valore strategico delle industrie culturali e creative ».
Quanto è importante quindi investire nella progettazione culturale, soprattutto in una città così poliedrica come Torino?
Torino è un vero e proprio laboratorio di creatività e innovazione. Pur avendo una lunga tradizione industriale, la città ha anche una forte vocazione sperimentale, culturale e artistica, e costituisce quindi un terreno particolarmente fertile per queste attività. Il tessuto cittadino è ricco di realtà dinamiche che, se supportate da una progettazione culturale ben strutturata, possono attivare percorsi di riqualificazione urbana, sviluppare nuove competenze professionali e attrarre un turismo consapevole. In fin dei conti, la progettazione culturale non è solo la creazione di eventi o progetti a breve termine, ma un processo strutturato che catalizza innovazione e trasformazione, un tassello fondamentale per il benessere, la coesione sociale, l’inclusione e l’arricchimento della comunità.
Cosa vi aspettate dall3 giovan3 tirocinant3 che decideranno di buttarsi in questa avventura?
Questa call è rivolta a persone aperte e propositive, pronte a lasciarsi ispirare dai contesti culturali in cui andranno a operare e imparare. Vogliamo fornire strumenti concreti per creare progetti innovativi, promuovendo il lavoro di squadra e il dialogo. L’obiettivo è far sì che ogni persona possa adattare l’esperienza del tirocinio alle proprie inclinazioni, contribuendo allo stesso tempo a progetti che generino valore sociale e culturale.
Rachele Gatto
INFORMAZIONI PRATICHE
Le candidature sono aperte fino al 15 Ottobre (compreso) e sono disponibili tre posti per tre tirocini retribuiti, uno per ciascun ente (Amalgama ETS, Cripta747, Wild Strawberries Lab) per assicurare un mentoring attento alle esigenze del singolo tirocinante. Per maggiori informazioni sui corsi convenzionati e sul progetto si rimanda al seguente link, tramite il quale è possibile inoltrare la propria candidatura compilando il form: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScFRJcoLOP7PjLCmOvCqU2SzXW8k-uJyrE-VDj5meeCECJySg/viewform. Lə selezionatə saranno invitatə a un colloquio conoscitivo prima di formalizzare il percorso di tirocinio, che inizierà intorno alla metà di novembre. Per qualsiasi dubbio o per avere maggiori informazioni è possibile contattare alla seguente email: tirocinigenerativi@associazioneamalgama.com

