Rieccoci, chiusi in casa a tempo indeterminato, livello attività motoria: campioni di scrolling. Come uniche finestre sul mondo: i social, primo tra tutti Instagram. Spesso fin troppo patinato e ridondante, ma se proviamo a scavare a fondo, facendoci spazio tra simil-influencer e amici esibizionisti, ecco che troveremo preziose gemme di cui non pensavamo di aver bisogno, ma che in realtà meritiamo.
– @guanti_soli
È nei momenti di tristezza che potremo rifugiarci da guanti_soli. La visione di guanti abbandonati potrà appagare ogni malinconico cronico. Quelle poche volte che tornerete a metter piede sui marciapiedi, non potrete far a meno di notare tutti i guanti desolati fin ad ora invisibili agli occhi di tutti, sentendovi immediatamente meno soli.
– @isola_di
Forse la mia preferita: la bio recita “Colleziono isole, ma poi le ributto in mare”, un’iniziativa geniale che ci permette di navigare gli oceani e i mari alla scoperta di isole e isolotti dai nomi più disparati. Immediato il desiderio di trasferirci su un atollo nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico: idea da non sottovalutare di questi tempi.
– @fai.spesa
È stato il luogo più in dell’inverno/primavera 2020, ed è proprio adesso che torna alla ribalta. Fai.spesa, grazie alla guida illustrata, ci guida tra gli scaffali dei supermercati italiani, luogo sacro dove sfoggiare i nostri outfit e pose indie per sentirci alternativi e diversi dagli altri.
– @cosechesonofelicidiesserecose
Questo profilo asseconderà le nostre psicosi e allucinazioni da lockdown, rendendo così normale le chiacchierate giornaliere con elettrodomestici e mobili felici di essere tali. Classificazione: arte.
– @musetti_animaletti
La più popolare tra le citate, ogni giorno potrete trovare musetti di animaletti di tutte le specie, pronti a tirarvi su il morale dopo un DPCM.
Meritano una menzione speciale anche altri profili che porteranno il vostro scrolling decisamente ad un altro livello: @lucidimerda, @cascatediprosciuttoanni80, @spotted_padre.pio, @segnaleticadeicessi.
You can thank me later.
Rossella Cannella