Sbocciato sui social network durante la pandemia, questo trend è presto spopolato tra i giovani ed è diventato non solo una tendenza, ma un vero e proprio stile di vita. Stiamo parlando della cosiddetta Dark Academia, un movimento estetico caratterizzato principalmente dall’amore per lo studio della cultura classica, dell’arte e della scoperta di sé stessi.

Nascita
Definito inizialmente come genere letterario, la Dark Academia nasce ufficialmente nel 1992 grazie al romanzo The Secret History di Donna Tartt, mentre al 2015 ha iniziato a porsi come estetica sul social Tumblr, fino a diventare una distinta sottocultura e poi una sorta di moda a partire dal 2020.
L’avvicinamento dei giovani a questa nuova sottocultura lo si deve soprattutto alla vita da quarantena e alla chiusura delle scuole: nelle loro stanze, circondati dai libri e alle prese con lezioni ed interrogazioni a distanza e chat con gli amici fisicamente lontani, i giovani hanno avuto modo di esplorare più a fondo sé stessi e le proprie passioni, inclusa quella per lo studio. Ed è così che molti hanno potuto apprezzare una riscoperta delle materie umanistiche e artistiche, della natura e della lettura.
Elementi estetici
Lo stile della Dark Academia rimanda molto a quello gotico e vittoriano, con colori scuri e tinte autunnali che evidenziano forti contrasti tra luce ed ombra. Sono frequenti le immagini di architetture gotiche e barocche e tra gli elementi estetici preferiti troviamo le università come quelle di Oxford, Harvard e Durham. A fare da sfondo a questo movimento troviamo altrettanto spesso immagini di vecchie librerie, appunti scritti con penna e calamaio, tazze di tè, lumi di candela, paesaggi urbani autunnali e cupi. I capi di abbigliamento più rappresentativi di questa estetica sono in genere cardigan, camicie, sciarpe e gonne a quadri, la cui palette cromatica è composta principalmente da nero, bianco, beige, verde, blu, marrone. Come la sottocultura gotica, la Dark Academia si pone come un’estetica oscura e nostalgica, caratterizzata da un pessimismo filosofico e dal romanticizzare la bellezza, l’arte e la poesia.

Le opere
Molte opere letterarie hanno avuto una forte influenza nella Dark Academia, tra cui i classici di Jane Austen, Il ritratto di Dorian Gray di Wilde, Maurice di Forster, Delitto e Castigo di Dostoevskij. Ai romanzi si affianca anche la poesia: da Whitman a Edgar Allan Poe ai poeti maledetti, le opere predilette dai seguaci della Dark Academia sono malinconiche, misteriose ed esistenzialiste. Non manca lo studio delle lingue morte, in particolare greco e latino, e dell’arte classica.
Molti sono i film la cui estetica rappresenta perfettamente questo movimento, primo fra tutti Dead Poets Society (L’attimo fuggente), ma anche The Dreamers, Giovani Ribelli, Maurice, Sherlock Holmes e Harry Potter. Anche numerose serie tv sono state considerate adatte all’estetica, come The Queen’s Gambit, Peaky Blinders e The Umbrella Academy.
Lo stile di vita
Come detto prima, la Dark Academia è vissuta non solamente come estetica, ma come uno stile di vita diverso da quello contemporaneo, un ideale di bellezza e arte a cui tendere. Con la romanticizzazione dell’esperienza accademica, l’intento del movimento è di rovesciare il giudizio comune sulle materie umanistiche e artistiche, andando a trovare ed evidenziare la bellezza per l’apprendimento e per lo studio, il quale è visto come un veicolo di conoscenza per poter realizzare pienamente il proprio io, senza quindi avere fini lavorativi o scolastici. Gli appassionati della Dark Academia, per questo motivo, sono generalmente considerati intellettuali e svolgono attività conformi alla cultura, come leggere, scrivere, studiare, dipingere, frequentare musei, pinacoteche e biblioteche.
Anche attraverso i social, gli appassionati del genere dimostrano un senso di nostalgia per un passato mai vissuto e romanticizzano la propria vita attraverso la tendenza alla cultura, scostandosi dalla società odierna.
Nonostante le critiche che la vedono come una moda fortemente eurocentrica e classista, la Dark Academia sta contribuendo a trasformare il sapere come un qualcosa di piacevole, proclamando un amore per la cultura (e non solo quella classica), la sensibilità e la conoscenza di sé.

Monica Poletti
Immagine di copertina: Pinterest.