Il Servizio Civile Universale è un impegno che dura un anno presso un Ente, pubblico o privato, regolamentato dallo Stato. È aperto a chiunque abbia compiuto 18 anni e non ne abbia fatti 28 ed è prevista “una paga”. Ma ci sono alcune cose che spesso sfuggono o che non si sanno quando si pensa al Servizio Civile.
1- Non è un lavoro, non è uno stipendio.
Appunto, non è un lavoro e i soldi che si ricevono non sono uno stipendio ma un “rimborso spese”. Ciò non toglie che, ad oggi, per accedere al Servizio Civile bisogna mandare il proprio CV e fare un colloquio presso l’Ente a cui si è fatto richiesta. Nelle ore di servizio è richiesta puntualità, serietà e professionalità. Esattamente come si farebbe con un lavoro normale. E sì, si può essere “licenziati”.
2- Ma c’è un contratto! E un patto di servizio. E un prontuario.
Il primo giorno di servizio viene firmato un vero e proprio contratto e viene consegnato il prontuario, cioè l’elenco dei doveri dell’Operatore Volontario. È un importantissimo elenco di regole, dai permessi ai permessi speciali, dai giorni di malattia all’abbandono del servizio. Ma se il contratto è con lo Stato, il patto di servizio è un “mini contratto” con l’Ente presso cui si presta servizio. L’Operatore e il suo Operatore Locale di Progetto (detto OLP cioè il responsabile) lo stilano insieme con tutte le regole e gli orari a cui l’Operatore si deve attenere nel suo anno di servizio.
3- 10 mesi o 12 mesi? Entrambi.
La maggior parte dei progetti, ad oggi, dura 12 mesi. Ma molti progetti, i progetti sperimentali, durano 10 mesi. Alcune regole sono diverse rispetto a chi fa l’anno di servizio, ma nel prontuario è specificato tutto e l’OLP è sempre a disposizione.
4- Storia breve ma intesa.
Ufficialmente istituito nel 1972, il Servizio Civile era riservato solo a chi si dichiarava obiettore di coscienza. Quindi era “l’alternativa” al servizio militare. Ma non era semplice: bisognava dimostrare di essere obiettori, parlando con psicologi militari e carabinieri, e il servizio durava ben 20 mesi e non 12, come “punizione” del mancano servizio militare. Solo negli anni ’80 il Servizio Civile venne parificato a quello Militare come dignità di esercizio e vennero aboliti gli 8 mesi punitivi. Il tutto venne sancito in una legge del 1998, ma nel 2000 la leva militare obbligatoria venne abrogata e ciò causò un riesame anche del Servizio Civile. Nel 2001 venne istituito il Servizio Civile Nazionale, che nel 2017 è diventato Servizio Civile Universale.
5- Difesa della Patria.
Il Servizio Civile è difesa della Patria. Potrebbe far sorridere ma è così che viene classificato. Secondo la legge italiana, la difesa della Patria non è intesa solo come difesa armata, che è compito del Servizio Militare, ma anche difesa dei valori, della storia, della cultura e dei principi costituzionali italiani. Quindi sì, il ragazzo del Servizio Civile che lavora nella biblioteca del vostro paese o organizza laboratori nelle scuole o riqualifica le aree urbane sta difendendo la Patria.
6- Ci vuole tanta pazienza.
I primi tempi sono molto difficili. Tenendo contro che il Servizio Civile è aperto a chiunque abbia compiuto 18 anni, è possibile che questa sia la prima esperienza “lavorativa” che si intraprende. Le difficoltà possono essere molte. Bisogna imparare ciò che bisogna fare nel proprio progetto, imparare a relazionarsi con moltissime persone, sopportare tantissime ore di formazione che spesso appariranno “inutili” e molto altro ancora. L’importante, però, è ricordarsi che l’Operatore non deve MAI sostituirsi ai lavoratori assunti presso l’Ente, ma deve dare loro una mano. Quindi, “colleghi” degli Operatori, non sfruttateli, e voi Operatori non fatevi sfruttare.
7- L’OLP non è il tuo capo ma non è neanche tuo amico.
L’Operatore Locale di Progetto è colui che vi organizza le formazioni e gli orari, le vostre attività e che vi firma tutta la documentazione. È la persona che ha scritto il progetto che vi ha portato in servizio. Potrebbe non essere il capo dell’Ente dove lavorate ma è un po’ il vostro capo. Non lo è solo perché, appunto, il Servizio Civile non è un lavoro. Ciò non toglie che non è il vostro migliore amico: lui o lei deve svolgere il proprio lavoro e supportarvi nel vostro, aiutandovi a far fruttare la vostra esperienza, e voi dall’altro lato dovete trattarlo con rispetto.
Se poi dopo il lavoro volete farvi una birra nessun problema, ma nelle ore di servizio ricordatevi di essere sempre professionali!
Emilia Scarnera