Da quando ho compiuto la maggiore età ho cominciato a viaggiare attraverso l’Europa nei posti più disparati, ma per quanto siano state esperienze sempre diverse ed ognuna emozionante a modo proprio, ci sono due costanti che hanno caratterizzato i miei viaggi: ho sempre (o quasi) scelto di soggiornare in ostello e, nonostante vi abbia conosciuto ragazzi di ogni nazionalità, mai mi è capitato di trovarvi anche solo un ragazzo italiano in viaggio. Da qui è sorta la domanda: perché i giovani italiani non viaggiano in ostello?

Parlando con amici e conoscenti mi sono resa conto che il bagaglio culturale dell’italiano medio è pieno di pregiudizi e luoghi comuni riguardo agli ostelli, per questo motivo è più propenso a viaggiare in hotel o in appartamento: quando racconto dei miei viaggi capita che mi senta domandare “In ostello? Ma non era sporco? E la valigia, come facevi con la valigia? Sicura che non ti abbiano rubato nulla?”. Ma non indugiamo oltre: ecco i 7 motivi per cui tutti i giovani italiani dovrebbero viaggiare in ostello.
- Conoscere giovani da tutto il mondo
Immaginatevi seduti da soli nella sala comune del vostro ostello mentre mangiate la vostra cena e scorrete Facebook dal vostro smartphone; quando ecco che una ragazza bionda dall’accento americano si avvicina al vostro tavolo, vi chiede se può sedersi accanto a voi e quella che si prospettava una tranquilla serata in solitaria diventa un’ottima occasione per fare amicizia. Che viaggiate da soli o in gruppo, sicuramente in camerata o in uno degli spazi comuni dell’ostello avrete l’occasione di conoscere giovani di ogni nazionalità e, perché no, potrete decidere di trascorrere la serata in loro compagnia. - Risparmiare
Viaggiare costa e noi giovani, si sa, siamo sempre senza soldi, ma viaggiare in ostello è il modo migliore per chi ha un budget esiguo: un posto letto in camerata costa in media dai 10 ai 20 euro a notte, inoltre avere la possibilità di fare la spesa e cucinare la propria cena, invece che mangiare fuori tutti i giorni, comporta un risparmio considerevole. Ciò non significa non assaggiare la cucina locale: per mangiare il piatto tipico uno strappo alla regola va fatto, ma altrettanto divertente può essere comprare i prodotti del luogo al supermercato e cucinarli da sé. - Falsi pregiudizi
Ovviamente è capitato anche a me una volta di ritrovarmi in un ostello sporco e con il personale poco competente, ma quella non è affatto la regola. Generalmente l’ostello medio è pulito, dotato di armadietti con lucchetto in cui riporre il bagaglio e gli effetti personali, di una presa -con tanto di luce per la lettura- accanto ad ogni letto, di bagni e docce calde, di cucina con fornello e frigorifero, di chiavi elettroniche, wifi e di una sala comune ben arredata in cui mangiare, leggere o lavorare al portatile. Il sito più consultato per prenotare e assicurarsi di scegliere al meglio è Hostelworld.com, assolutamente affidabile. - Il Free Tour
Quasi tutti gli ostelli come si deve danno la possibilità a coloro che vi soggiornano di partecipare ad un free tour, che consiste in un giro a piedi per la città durante il quale una guida turistica vi illustrerà storia, cultura e curiosità del posto. Si è liberi di abbandonare il gruppo in qualsiasi momento e alla fine del tour, se è stato gradito, vi è la possibilità di lasciare un’offerta. - Il Pub Crawl
Se non bastassero le chiacchierate in sala comune a farvi uscire dal vostro guscio di timidezza o se foste particolarmente amanti della vita notturna ma poco conoscitori della zona, ecco che ci pensa il pub crawl, cioè il giro per locali e club che molti ostelli organizzano per coloro che ci soggiornano: impossibile non fare amicizia. - Conoscere gente (di nuovo)
Lo ribadisco, conoscere persone da ogni parte del mondo è la parte più bella di ogni viaggio: se viaggiate in gruppo, ampliarlo non può che rendere l’esperienza più divertente, e se viaggiate da soli tornare la sera in ostello e chiacchierare un po’ è quel che ci vuole dopo una giornata trascorsa solamente con se stessi. Inoltre quale metodo migliore per tenere in allenamento l’inglese se non parlarlo. - È fatto a misura di giovane
Per questo viaggiare in ostello è una “figata” e arricchisce ogni viaggio in maniera unica e inaspettata.
L’ha ribloggato su Un pagliaccio e la sua matita.
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